Scuole materne, bambini in calo del 20% 

All’assemblea della Federazione emerge il rischio, in prospettiva, per l’occupazione. Trilinguismo anche in mensa


di Daniele Peretti


TRENTO. In cinque anni i bambini iscritti alle scuole materne sono diminuiti del 20% a causa sia del progressivo calo demografico, ma anche per il ritorno in Patria di famiglie di immigrati, in particolar modo quelle i cui redditi derivavo dal settore del porfido e dell’edilizia, a causa della disoccupazione. Il 2017 si chiude con 7963 bambini iscritti che danno vita a 348 sezioni nelle 133 scuole organizzate in 21 circoli di coordinamento. 1092 le insegnanti e 579 gli operatori d’appoggio e cuochi. 980 i bambini stranieri iscritti, pari al 12,30% , appartenenti a 54 nazionalità diverse. «Il calo demografico – ha sottolineato Giuliano Baldessari, presidente della Federazione delle Scuole Materne ieri in assemblea a Ravina – preoccupa molto sotto l’aspetto occupazionale. Fino a oggi siamo riusciti a non aver conseguenze negative. L’anno scorso abbiamo fatto un solo accorpamento, mentre per il 2018 non ne abbiamo in programma».

Una novità del 2018 sarà quella del trilinguismo che entrerà in forma sperimentale anche nei nidi: «Il progetto rientra nella collaborazione in atto con la Bellesini scs e con “ Prospettiva Bambini” ( 22 nidi d’infanzia per 582 bambini e 167 educatrici e coordinatrici. 76 gli ausiliari e i cuochi) che utilizzeranno lo spazio pranzo per introdurre un trilinguismo presente oggi in oltre il 90% delle scuole materne. Il progetto lo si potrà considerare concluso solo quando avremo la copertura totale, ma dopo i problemi iniziali quest’anno siamo partiti bene».

Per quanto riguarda le supplenze il 2018 sarà l’anno della chiamata unica delegata alla Federazione che contatterà le insegnanti comprese quelle che fanno riferimento a Coesi e Asif. In questo modo si ovvierà ad un problema pratico. Poteva succedere infatti che una volta firmato il contratto ad esempio con la Federazione, arrivasse all’insegnante una proposta di supplenza più lunga o con orari diversi dalle altre organizzazioni. La maestra poteva recedere dal primo contratto firmato, scelta che però creava un disguido organizzativo. Resta comunque il problema legato al numero insufficiente di supplenti. Per questo la Federazione ha ampliato l’elenco affiancando al personale titolare dei titoli richiesti a quello non in possesso, creando due differenti liste. Sul fronte economico il bilancio è positivo grazie al sistema che si è creato tra le scuole: «Partirei dai contratti quadro – ha detto Baldessari nella sua relazione – che sono una ventina, stipulati per la fornitura di beni e servizi liberamente sottoscrivibili da ogni scuola. Li potremmo definire “ Contratti sistema” che hanno razionalizzato l’utilizzo dei finanziamenti provinciali portando ad un risparmio tra gli anni scolastici 2015-2016 e 2016-2017 del 37% relativamente alla spesa complessiva sostenuta per il riscaldamento». Un tema attuale quanto scottante, è quello relativo alle vaccinazioni. Eclatante il caso di Calceranica: «Come Federazione abbiamo incontrato i rappresentanti dell’associazione “ Vaccinare Informati” per cercare di arrivare ad un punto di convergenza. Da parte nostra non possiamo che rispettare le leggi. Per fortuna che quello di Calceranica è stato un caso isolato».

I lavori dell’assemblea sono stati preceduti dalla celebrazione della messa da parte del vescovo Tisi: «La storia delle scuole materne della Federazione sia un esempio di semina con tanti rischi e senza un raccolto immediato, in un’epoca nella quale si cerca solo l’utile ed il tornaconto economico. Le scuole materne sono l’esempio della raccolta dopo la semina. Quando invece si pretende di raccogliere senza aver seminato, si crea solo dispersione».













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