Schiavizza la fidanzata, mano pesante del giudice
Un kosovaro aveva sottomesso, picchiato e insultato la sua ragazza trentina, è stato condannato a 3 anni e 6 mesi e a risarcirla con 50 mila euro
TRENTO. Ha usato la mano pesante il giudice Marco La Ganga nei confronti di un kosovaro di 25 anni che era accusato di maltrattamenti continuati nei confronti della sua ex convivente, una ragazza trentina di Ravina sua coetanea. Il giudice ha condannato il kosovaro, che per questa vicenda era finito in carcere e poi ai domiciliari, a 3 anni e 6 mesi di reclusione oltre al pagamento di un risarcimento provvisionale di 50 mila euro alla ragazza e di 5 mila euro alla madre che sarebbe stata molestata dal giovane. Non solo, il giudice ha anche rinviato gli atti alla Procura perché indaghi per il reato di violenza sessuale. Il giudice ha accolto la tesi della Procura, che aveva chiesto una condanna a 4 anni e 2 mesi, e della parte civile tutelata dall’avvocato Chiara Sattin. Il difensore del giovane, l’avvocato Michele Busetti, aveva fatto notare che contro il suo assistito c’erano solo le parole della ragazza non suffragate da elementi oggettivi.
Il racconto della giovane, che adesso vive in una comunità protetta, assomiglia molto a un film dell’orrore. I fatti si svolgono dall’agosto 2012 al maggio 2013. I due si conoscono e, in un primo momento, nasce una storia d’amore travolgente. Vanno a convivere a casa di lei. Ma poi iniziano i guai. Secondo il racconto della ragazza, il suo convivente le avrebbe chiesto di cancellare dal telefonino tutte le foto di precedenti relazioni. La ragazza, però, si è dimenticata la foto di un suo ex fidanzato e così si è beccata un ceffone. Da allora è stata una vera e proprio escalation, un crescendo di violenze. In un’altra occasione, quando la giovane ha pronunciato la frase «il mio ex ragazzo» si è presa un altro ceffone. Poi la giovane sarebbe stata picchiata a più riprese, anche in maniera violenta e selvaggia. Una volta addirittura l’uomo avrebbe stretto le mani al collo della sua ragazza e poi le avrebbe detto che da quel momento in poi gli avrebbe dovuto chiedere il permesso per ogni cosa.
Da quel momento, l’uomo avrebbe cercato di annullare la volontà della ragazza sottomettendola e l’avrebbe minacciata in maniera molto pesante. Il minimo erano offese continue, ma andava anche peggio. Una volta il giovane kosovaro ha picchiato la sua ragazza perché non gli aveva consegnato dei soldi. In un’altra occasione, il kosovaro avrebbe puntato delle forbici alla gola della ragazza e poi l’avrebbe insultata più volte. Inoltre avrebbe inviato una grande quantità di sms con insulti alla mamma della ragazza. Per altri episodi in cui la giovane afferma di essere stata forzata ad avere rapporti sessuali, la Procura dovrà indagare.