Scende in campo la Croce Rossa per l’emergenza
Condino. Quasi un quarto di secolo: da 24 anni a questa parte i volontari della Croce Rossa del Gruppo del Chiese operano in principal modo di domenica, da Breguzzo a Lodrone. Ma in questi giorni di...
Condino. Quasi un quarto di secolo: da 24 anni a questa parte i volontari della Croce Rossa del Gruppo del Chiese operano in principal modo di domenica, da Breguzzo a Lodrone. Ma in questi giorni di emergenza Coronavirus stanno dando manforte su più fronti. Al di là dei servizi programmati, accompagnamenti ed emergenze, sono ora alle prese con il “Pre-triage” al Cto. Alla soglia del pronto soccorso di Tione, svolgono a turno un lavoro utile e riservato che consiste, 24 ore su 24, nella raccolta di dati, sollevando da tale incombenza il personale sanitario. Cortesia e gentilezza prevalgono e al momento di redigere la modulistica ti danno non una ma... due mani.
Ettore Fornasari è il responsabile: da diversi decenni è lui il capofila di quelle persone che fanno squadra nella sala operativa di via Roma a Condino. «Ci si organizza e quando c'è da intervenire lo si fa in tempo reale. La nostra realtà è come una famiglia e ci si alterna senza riserve».
Fornasari mette poi in evidenza la collaborazione che esiste con i colleghi di Ponte Arche, il cui comparto fa al momento riferimento alla coordinatrice Marika Bosetti.
«Ci si sente e si collabora, quando c'è da agire lo si fa anche in maniera congiunta considerato che nel capoluogo termale la massa su cui contare numericamente è maggiore», ribadisce Fornasari.
Sull'erogazione quindicinale di “pacchi alimentari” Fornasari è esplicito: «Lo si fa in base alle indicazioni che ci pervengono rigorosamente dalla Caritas e da assistenti sociali; a usufruirne sono per il 70 per cento famiglie straniere».
Per quanto concerne l'azione domenicale tutto si muove dalle 8 alle 21 e gli operativi sono almeno 6, pronti a intervenire. «Sì, è un servizio che spsso si rivela utile considerato che ognuno degli operatori sa come e dove mettere mano», è la conclusione di Fornasari.
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