Sanzeno, folla di fedeli per celebrare i Martiri
Alla processione presente anche il vescovo emerito, monsignor Bressan «I Santuari sono centri che aiutano la spiritualità e la conversione»
SANZENO. «Ringrazio monsignor Bressan per la sua affezionata presenza al santuario, che ormai è diventato un luogo di preghiera, non solo per le Valli del Noce, ma per tutto il Trentino. Come ogni anno, la prima domenica di settembre a Sanzeno è dedicata alla Festa del ritorno delle insigni reliquie dei Santi Martiri, avvenuta nel 1927. Da allora ogni anno si ripete la festa con la tradizionale processione».
Con queste parole il priore di Sanzeno, padre Giorgio Silvestri ha salutato il vescovo e introdotto le celebrazioni. Come in tutti gli eventi per il ricordo dei Santi Martiri, anche quest’anno è arrivato un grandissimo numero di fedeli. La processione è partita dalla chiesa di Santa Maria per giungere alla Basilica; la messa solenne è stata celebrata dal vescovo emerito monsignor Luigi Bressan, dal decano don Renzo Zeni e dal priore padre Giorgio Silvestri, assieme ad altri 16 sacerdoti, con la grande partecipazione dei fedeli della nuova zona pastorale delle Valli del Noce. La processione ha visto in testa i chierichetti con la croce, seguiti dai cori, uno giovanile e uno tradizionale delle Valli del Noce, diretti da Massimo Chini di Segno e da Cristina Marchesotti di Cles. Poi, il folto gruppo di sacerdoti e il vescovo e l’urna delle reliquie, portata a spalle dai vigili del fuoco di Sanzeno. Concludevano il corteo i numerosi fedeli giunti dalle Valli. Una corale di duecento elementi ha dato un tono particolare e profondo alle solenni celebrazioni.
All’inizio, il vescovo ha portato i saluti di monsignor Lauro Tisi, impegnato nel pellegrinaggio a Lourdes e ha ricordato la nuova suddivisione pastorale del territorio trentino: «Il nuovo Codice esorta ancora ogni Diocesi ad avere una suddivisione dell’attività pastorale, ma non più necessariamente in Decanati; ora il nostro arcivescovo Sua Eccellenza monsignor Lauro Tisi, considerando l’evolversi dei tempi e le condizioni odierne, ha appunto visto che era giunto il tempo di una nuova articolazione che dal primo settembre, dunque da ieri, prevede sul territorio diocesano otto vicariati di zona pastorale, di cui uno è appunto quello delle Valli del Noce». La Basilica dei Martiri rappresenta per le Valli del Noce il luogo che ha dato l’origine della religione cristiana in zona, per opera dei tre martiri venuti dalla Cappadocia. Un luogo che riesce ad elevare i fedeli a Dio e a spingerli a fare un’approfondita ricerca spirituale. Nell’omelia il vescovo ha sottolineato: «I Santuari son centri che aiutano la spiritualità e la conversione, offrono tempi necessari per una preghiera vera e per una catechesi autentica. Resta a ciascuno ed ai pastori come ai Consigli pastorali il dovere di saperli integrare nel progetto pastorale globale.» Ha ricordato anche che il pellegrinaggio è una manifestazione religiosa che accomuna cattolici e ortodossi e talvolta anche protestanti, ma è praticato, nelle loro forme, pur da ebrei, musulmani, indù e buddisti. Esso domanda di uscire di casa e da un determinato ambiente di vita e soprattutto da se stessi, dalle proprie idee fisse. È un paradigma forte di vita, poiché tutta l’esistenza è un cammino, con un punto di partenza e uno di arrivo; lo si fa per sperimentare una dimensione complementare di vita cristiana. Dopo le celebrazioni la festa è continuata con i festeggiamenti dei cinquant’anni di attività della Pro Loco, apertura degli stand gastronomici ed esibizione del Coro San Romedio, con la visione di un video commemorativo.