Santa Maria, ancora scontri per lo spaccio 

Giovedì disordini tra gli stranieri che si dividono la piazza. I residenti esasperati: «Il Questore si decida ad intervenire»



TRENTO. Giovedì sera, in piazza Santa Maria a Trento, oltre venti, tra nord africani e sub shariani si sono dati battaglia a colpi di bottiglia, ancora una volta. Nessun ferito, la vetrina di un negozio spaccata, sulla piazza i segni dell’ennesimo scontro.

«Le bande dello spaccio si stanno prendendo il centro storico. La responsabilità è in capo a chi non risolve la situazione prima che accadano fatti gravi». Sono parole dure quelle di Stefano Borgognoni, uno dei rappresentanti di spicco dell'Associazione Rinascita Torre Vanga. Parole che seguono all’ennesima serata di violenze proprio quando la gente di Santa Maria torna a casa e gli avventori percorrono le vie limitrofe nell’ora dell’aperitivo. Tutto accade poco dopo le 18.30 quando, nella piazza, gli umori degli stranieri si accendono al termine, viene detto dai residenti, di una quotidiana attività di spaccio che si dipana tra Santa Maria e la via di fronte. Gli stranieri lanciano bottiglie, urlano, intervengono le forze dell’ordine. Il gruppo, oltre una ventina di persone, si disperde. «Domani torneranno» spiegano i residenti, perché questa, ormai, è la vocazione della piazza «senza che le forze dell’ordine intervengano». Borgognoni è esasperato e con sé porta le voci dei residenti, quelli che vedono le panchine(riposizionate di recente) della bella piazza popolarsi di gente di malaffare già nella prima parte del pomeriggio. «Se ne stanno lì, a decine, compiendo illeciti alla luce del giorno». Sotto il sole dell’incombente primavera, con le giornate che si allungano, queste attività pare abbiano ripreso vigore ancor più, se possibile, rispetto allo scorso anno. Si tratta di bande che si contendono la piazza dello spaccio. Su questo il Comitato battaglia da anni. Con la bella stagione però, pare che il commercio sia diventato più frequente. Se questa dovesse essere solo una sensazione però, le risse della sera dicono il contrario. Avvengono sotto gli occhi dei passanti. La scorsa settimana ci fu un ferito, un turista francese che si trovava in piazza per caso. «L’appello è al Questore: che si decida, una volta per tutte, a mettere un presidio fisso nella zona», così Borgognoni mentre ricorda che sì, il passaggio delle forze dell’ordine si vede, ma si tratta solo di questo: un passaggio. «Serve una presenza fissa» conclude il portavoce dell’associazione con la paura che i cittadini, prima o poi, possano trovarsi, inconsapevolmente, proprio nel mezzo di scontri simili. «Allora qualcuno dovrà rispondere». Anni di appelli, di sangue sul selciato e cocci di bottiglia, degrado e lordura «inascoltati»

(f.q)













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