Il comitato di quartiere 

San Martino, via auto e marciapiede per la pista ciclabile  

TRENTO. Il progetto è già appaltato ed il finanziamento stanziato. Si tratta della nuova pista ciclopedonale che da piazza Sanzio arriverà al giardino della Predara, per un costo di 159 mila euro. ll...



TRENTO. Il progetto è già appaltato ed il finanziamento stanziato. Si tratta della nuova pista ciclopedonale che da piazza Sanzio arriverà al giardino della Predara, per un costo di 159 mila euro. ll Comitato Vivi San Martino aveva presentato però al Comune alcune osservazioni, perché allargando il marciapiede in quel tratto di strada, fino a via Torre d’Augusto, eliminando i parcheggi valeva la pena fare tutto un tratto pedonale, senza dislivelli. Il tratto in questione, poi, sarà vietato al traffico e la speranza è che si prosegua con questo schema fino a Largo Nazario Sauro.

Giovedì sera il Comitato si è incontrato con il presidente della circoscrizione Centro storico Piedicastello Claudio Geat e con la vicepresidente martina Margoni, per fare il punto della situazione. I rappresentanti della circoscrizione hanno approvato un documento dove hanno accolto le richieste del Comitato, per questo ci dovrà essere una variante al progetto, per eliminare il marciapiede in questione.

I componenti del Comitato Vivi San Martino hanno ribadito alcune loro richieste. Problema dei parcheggi: nel momento in cui saranno eliminati quelli su via San Martino, la proposta è di chiedere alla società che gestisce l’Autosilo di affittare ai residenti posti auto all’ultimo piano a prezzi agevolati. Altro problema da risolvere è quello dei parcheggi davanti alle scuole Sanzio, perché negli orario di entrata e uscita degli alunni, ci sono auto in seconda e terza fila. La soluzione è farli riservati ai genitori che portano a scuola ed a casa i figli. Altro fronte, molto sentito dai residenti, è la riqualificazione della via dal punto di vista commerciale, visto che tante attività hanno chiuso. Alcuni spazi vuoti sono di proprietà dell’Itea e la proposta è quella di chiedere un affitto agevolato, per incentivare l’arrivo di esercenti e di artigiani, com’era nella passata tradizione del quartiere. (sa.m.)













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