San Camillo, aria di ristrutturazione
Sindacati preoccupati, si parla della chiusura di alcuni reparti. Rossi: «Ipotesi da valutare, ma decideremo insieme»
TRENTO. C’è fermento al San Camillo: la proprietà ha avviato dei contatti con l’assessore Ugo Rossi per discutere del futuro dell’ospedale, per il quale c’è un’ipotesi di ristrutturazione che preoccupa il sindacato. Pierachille Dalledonne, segretario provinciale della Cisl Sanità, ha già incontrato la direzione del San Camillo. «Abbiamo chiesto che venga fatta chiarezza a brevissimo. Siamo preoccupati, sia perché il San Camillo è un ospedale importante nel sistema sanitario trentino, sia perché un’eventuale ristrutturazione può significare il sacrificio di posti di lavoro, con immaginabili problemi per le famiglie dei lavoratori, tanto più in un momento tutt’altro che allegro come questo. Abbiamo già chiesto nel merito un incontro urgente con l’assessore Ugo Rossi». Il sindacato aveva già calendarizzato un’assemblea degli iscritti per giovedì pomeriggio, ora l’appuntamento diventa l’occasione per spiegare ai lavoratori la disituazione. Anche se di certezze, per ora non ce ne sono.
Le voci sulla ristrutturazione del San Camillo si sono susseguite nei giorni scorsi, ma di ufficiale non c’è per ora nulla. Tra i dipendenti c’è chi ipotizza persino la chiusura di uno o più reparti, ma trattandosi per l’appunto di chiacchiere non supportate da elementi concreti, non è possibile allo stato attuale prefigurare cosa accadrà nell’ospedale dell’Ordine delle Figlie di San Camillo, nato nel 1936 come casa di cura, classificato come “ospedale generale di zona” nel 1974, confermato nella sua funzione pubblica con la riforma sanitaria del 1978 ed equiparato otto anni dopo. Una struttura importante, che da decenni svolge un ruolo decisivo nella rete della sanità trentina.
Sul destino del San Camillo, l’assessore alla sanità Ugo Rossi, che ha già incontrato la direzione dell’ospedale, spiega: «La direzione, con piena legittimità in quanto ente privato, sta ragionando sul ruolo dell’ospedale all’interno del sistema sanitario trentino. Che sta affrontando un grosso cambiamento, ed è comprensibile che anche il San Camillo si interroghi su quello che sarà il proprio ruolo futuro. E’ stata messa in campo un’ipotesi di ristrutturazione che non è però ancora stata dettagliata. E’ prematuro dire se verranno soppressi dei reparti, non mi sento di fare anticipazioni. In ogni caso, si tratta di un percorso che affronteremo insieme, sia con la proprietà che con il sindacato».
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