Sì alla nuova piscina, ma i dubbi restano 

Approvato l’impianto alle Ghiaie di 13 milioni. Ma piovono le critiche sui costi di gestione, anche dalla maggioranza


di Sandra Mattei


TRENTO. Ci sono volute sei ore di discussione giovedì in consiglio comunale per arrivare all’ordine del giorno che ha posto le basi per il nuovo impianto natatorio alle Ghiaie. La votazione si è svolta poco prima di mezzanotte con 24 voti a favore di un documento che è stato modificato in base alle richieste che sono arrivate sia dalle opposizioni che dalla stessa maggioranza. In definitiva, il consiglio impegna sindaco e giunta di realizzare il nuovo impianto all’area delle Ghiaie, con una vasca olimpionica (divisibile in due parti) e un’altra di 25 metri per diverse attività (corsi, sub, apnea) nonché per i tuffi da trampolini e piattaforma di 10 metri. Hanno votato con la maggioranza, i consiglieri della Lega Nord, anche se il capogruppo del Pd Paolo Serra si è affrettato a precisare che i voti della Lega non sono stati indispensabili, perché i 20 sì della maggioranza sarebbero stati sufficienti.

Hanno lasciato l’aula invece i quattro consiglieri di Insieme Trento, i tre del M5S e Merler (Civica), mentre Romano, Guastamacchia, Zanetti e Oliva sono rimasti. Come da previsioni, la maggioranza si è divisa tra Insieme Trento (su posizioni critiche anche sull’Imis) e Paolo Castelli (Gruppo misto) che ha proposto a sorpresa con Salvatore Panetta un progetto che avrebbe dovuto pendere a favore di una ristrutturazione dell’impianto Manazzon per risparmiare un bel po’ di milioni rispetto a quello approvato (che costerà 13 milioni). Ma l’ex assessore allo sport, nonostante avesse raccolto pareri favorevoli, ha ritirato il progetto, visto che la sua proposta avrebbe rimescolato le carte, facendo partire da capo la discussione. Commenti entusiastici sui social hanno postato Paolo Serra, Elisabetta Bozzarelli, Emanuele Lombardo (Pd), con Serra che esordisce con un «finalmente si parte». Ma, conoscendo i tempi di questa amministrazione, dei dubbi sorgono. Come è noto, l’esigenza di arrivare ad una base da cui partire per la nuova piscina, è dettata dalla scadenza dei fondi messi a disposizione dalla Provincia (8 milioni) entro il 2018.

Una dichiarazione d’intenti era necessaria, ma visto la necessità di conciliare le varie proposte presentate, il documento appare molto vago. Serra però ci crede e commenta: «Abbiamo accolto le richieste di Insieme Trento di valutare, per quanto riguarda la riqualificazione del Lido Manazzon, se non sia più economico trasferirlo a Gardolo, predisponendo uno studio sui costi - ricavi della struttura, verificando anche la percorribilità di affidare la piscina di Madonna Bianca ad una gestione privata. Il fatto è, fino a quando avremo l’impianto alle Ghiaie, non prima del 2023, avremo tutto il tempo di valutare se andrà chiusa una piscina o data in gestione privata». Già il fatto che si pensi che la struttura vedrà la luce tra 5 anni, la dice lunga comunque su quanto potrà cambiare il progetto, visto che sarà un’altra amministrazione a doverlo realizzare.

E le critiche di Insieme Trento, M5S e L’altra Trento si sono concentrate sui costi. Afferma Alberto Salizzoni: «Contestiamo che non si sia affrontata la sostenibilità degli impianti, contenuta nello studio di Cassa del Trentino. Chiedevamo che si ragionasse su tre poli, perché l’impianto in più costerebbe 1 milione e 200 mila euro, come ha stimato Asis. Non decidere, quando lo studio afferma che i costi dei nostri impianti sono tra i più alti d’Italia, non ci è sembrato serio». Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea Maschio (M5S): «Lo studio faceva capire a chiare lettere che i costi di gestione sarebbero stati affrontabili dalla nostra città solo se si fosse affrontata la chiusura di due impianti esistenti, la piscine di via Fogazzaro e quella di Madonna Bianca. Questa necessità, consigliata a chiare lettere, è stata volutamente tralasciata» e Antonia Romano «Grazie ai voti della Lega Nord, che ha soccorso una maggioranza frantumata e ridotta al minimo storico, il consiglio comunale di Trento ha approvato la costruzione di un'altra grande opera i cui costi graveranno sull'intera collettività. Mi riferisco non solo a costi di costruzione e di gestione, ma anche a costi in termini di dispendio energetico, consumo di acqua e occupazione di suolo». E l’assessore Tiziano Uez non la pensa in modo tanto diverso: «L’ho detto, faccio parte della minoranza della maggioranza, perché sono convinto che la piattaforma di 10 metri serva a un numero esiguo di sportivi e non vale i costi che andremo ad affrontare. C’è già a Bolzano un centro d’eccellenza, mentre io avrei visto destinare quei soldi alla costruzione di una palestra, ad esempio, per la ginnastica artistica, sport che coinvolge migliaia di ragazze e ragazzi. Mi impegnerà comunque per sostenere questi sport dimenticati». Se queste sono le premesse, i dubbi se vedremo mai la piscina alle Ghiaie, aumentano.













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