Rovereto: stanziati i primi 13 milioniper il restauro della Manifattura

Il progetto complessivo costerà circa 10 volte tanto, ma il primo passo era atteso come decisivo. Anche perchè consentirà di intervenire sul «cuore», anche progettuale, della nuova Manifattura



ROVERETO. Il progetto complessivo costerà circa 10 volte tanto, ma il primo passo era atteso come decisivo. Anche perchè consentirà di intervenire sul «cuore», anche progettuale, della nuova Manifattura. Nel contempo creando quella prima vetrina essenziale per rendere anche visibile il progetto. Per questo primo cantiere, Trento ha stanziato quasi 13 milioni.
Aggiungendosi al milione scarso anticipato nel dicembre scorso, la somma destinata a Manifattura Domani il 5 agosto arriva a coprire per intero i 13 milioni e 653 mila euro del primo lotto di interventi. Sono fondi in arrivo dalla Comunità Europea per le aree sottoutilizzate. E quanto assegnato basta per il primo anno, in un piano di investimenti che si prevede spalmato su un decennio, al termine del quale lo storico complesso di Sacco dovrebbe presentarsi come vagheggiato dagli archietetti ed ingegneri nell’aprile scorso, alla presentazione del progetto in occasione del festival Città Impresa.
Queste prime risorse saranno impiegate sulla parte storica del complesso, quella che affacciando su piazza Manifattura, penetra ad «U», racchiudendo il primo cortile. Fa parte della prima costruzione, quella di epoca asburgica, è già nella evoluzione delle attività da parte dell’allora Monopolio, in seguito agli ampliamenti era finita per essere destinata interamente ad uffici e attività amministrativa. Portineria, uffici, spazi di rappresentanza. Nella «nuova» Manifattura, continuerà a ricoprire quel ruolo di accoglienza, promozione e direzione a favore dell’intero complesso. Ci andranno gli uffici di progettazione del complesso, le sedi di rappresentanza di ditte e consorzi che opereranno lì dentro. E gli spazi saranno rispettati nella loro suddivisione e funzionalità: è il corpo sul quale più è delicato intervenire, tutelato come è come bene storico e architettonico. In questo contesto, una sfida di particolare delicatezza sarà costituita dalla trasformazione del blocco dal punto di vista energetico. Visto che obiettivo di Manifattura Domani è renderlo compatibile con gli standart di consumo ritenuti oggi accettabili per gli edifici nuovi, ma per farlo non si potranno usare scorciatoie come cappotti esterni o rivestimenti visibili all’interno, che altererebbero l’impianto archiettonico delle palazzine.













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