Rossi: «Senza Panizza vado a casa»
Il governatore avverte la base del Patt, invitandola alla coerenza. E incassa l’appoggio degli autonomisti “social”
TRENTO. Senza Panizza, si va tutti a casa. Fine della corsa. Il presidente della giunta provinciale Ugo Rossi agita lo spettro delle dimissioni per cercare di rasserenare il clima in un partito in fibrillazione. A due settimane dal congresso, il segretario uscente si è ritrovato solo contro tutti, dopo lo strappo di Dario Chilovi, il candidato di Walter Kaswalder, che in consiglio - assieme a Manuela Bottamedi - si è smarcato più volte dalla giunta. Mentre gli altri due candidati, Mauro Ottobre e Giuseppe Corona, tirano acqua al loro mulino, con il primo che chiede a Panizza di fare il presidente garante e ritirarsi dalla corsa alla segreteria, e il secondo che sembra avere già conquistato il bacino di voti dei tirolesi “duri e puri” che non cercano compromessi.
Con un Panizza che rischia di non avere la maggioranza assoluta e lo spauracchio del ballottaggio, il governatore alza la voce. E dopo i richiami dei giorni scorsi, fa sapere alla base autonomista di non avere nessuna intenzione di scherzare. «Su politica, congressi e coerenza voglio essere chiaro», afferma sui social network. «Sono stato eletto presidente della provincia con una linea politica chiara, una coalizione ben precisa, il centrosinistra autonomista, un programma condiviso depositato formalmente e ben noto agli elettori», attacca Rossi. «La semplicità della politica, la coerenza politica e se permettete anche personale impongono di essere chiari e onesti con chi ci ha scelto. Significa che se la linea politica e le persone che la portano avanti saranno confermate e quindi saranno coerenti con la linea politica che è stata suffragata dal voto dei trentini cioè quella della coalizione di governo della provincia e del suo presidente, vi saranno le condizioni per affrontare la seconda metà della legislatura e concludere l'attuazione del programma per il quale ci siamo impegnati. Significa che se la linea politica e le persone che dovranno attuarla saranno non coerenti con quanto abbiamo dichiarato agli elettori non vi saranno le condizioni per concludere il mio e nostro lavoro». Poi un richiamo ai congressisti ad «aver ben presente che il dibattito e le scelte che ne derivano non si esauriscono all'interno del singolo partito ma coinvolgono la coalizione di governo e, cosa ancora più importante, i cittadini trentini e anche, in definitiva, il futuro della nostra autonomia». Un’ottantina le persone che hanno espresso il loro gradimento su Facebook (tra loro lo stesso Panizza, numerosi militanti del Patt e persino l’ex segretario dei Ds Stefano Albergoni), due quelle contrariate. Ma solo nei prossimi giorni si capirà se l’aut aut di Rossi abbia colto nel segno.(l.m.)