Rossi: «Occasione persa per l’Italia»

Gilmozzi: «Sconfitta di Renzi». Fugatti: «Ora elezioni» Record di affluenza in Trentino: ha votato oltre il 75%


di Chiara Bert


TRENTO. Boom di affluenza in Trentino: ieri al referendum costituzionale ha votato oltre il 75% degli elettori. Quando il giornale va in stampa ancora non si conosce il risultato trentino (a Palù del Fersina, primo Comune scrutinato, vince il sì), ma gli exit poll e le prime proiezioni nazionali indicano una netta vittoria del no con un vantaggio fino a 20 punti (60 a 40). La riforma costituzionale è stata bocciata. Una sconfitta senza appello per Renzi e il governo.

Tra i primi a commentare il governatore Ugo Rossi: «Se i dati saranno confermati - dice - credo che sia un'occasione persa per l'Italia ma anche per l’autonomia perché avevamo la possibilità di renderla più forte. Ma non dobbiamo scoraggiarci perché 70 anni di storia della nostra autonomia dimostrano che Trento e Bolzano hanno saputo fare grandi passi anche senza il principio di intesa nella Costituzione». «Dovremo stare ancora più uniti e batterci per difendere e ampliare sempre la nostra autonomia e lo faremo ancora con qualsiasi governo con cui dovremo interloquire». Delusione palpabile in casa Pd. «Dobbiamo prendere atto che la maggioranza degli italiani non ha condiviso questa riforma, c’è stata paura di cambiare una Costituzione che è considerata un valore», dichiara il segretario del Pd trentino Italo Gilmozzi. «È indubbiamente una sconfitta di Renzi, su cui ha pesato anche la situazione politica e di difficoltà economica di tante famiglie italiane». Sul futuro del governo Gilmozzi dichiara: «Bisogna pensare all’Italia. Se Renzi e il governo hanno perso, qual è oggi l’alternativa? Il fronte del no non ha nulla in comune. Andare a elezioni sarebbe un segno di chiarezza». E il Pd? «Dovrà fare una seria riflessione interna, se non c’è la disponibilità a lavorare insieme meglio prenderne atto». Dal fronte del no, le prime reazioni agli exit poll sono improntate alla prudenza. «Se fosse confermata in questi termini la vittoria del no - dice il segretario della Lega Nord Maurizio Fugatti - per Renzi sarebbe una netta sconfitta politica. È evidente che questo voto dà un’indicazione politica e come Lega ribadiamo quanto detto in campagna elettorale, si vada al più presto possibile ad elezioni». Per Fugatti sarà interessante «vedere il dato trentino, se anche qui avesse vinto il no sarebbe anche in questo caso un dato politico rilevante». Non commenta gli exit poll «per scaramanzia» il deputato del M5S Riccardo Fraccaro, che fa un’analisi sull’alta affluenza: «La ragione dell’alta affluenza non è la politicizzazione del voto, ma l’assenza del quorum. Dove non c’è il quorum la gente va a votare, dove c’è il quorum chi vota no sta a casa perché spera che il quorum fallisca».













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