Riorganizzazione delle PosteInfuriati i consumatori trentini
Proteste soprattutto per lo stop della distribuzione al sabato. «Se andiamo avanti così - commenta Paolo Cunego, Comitato difesa consumatori - il servizio pubblico non potrà più definirsi tale. Noi paghiamo sempre di più e riceviamo sempre meno, come avviene per i treni e per la telefonia»
TRENTO. Inizierà in autunno, al Centro di smistamento di Lamar di Gardolo a Trento il periodo di sperimentazione, che applicherà le prime variazioni introdotte dal nuovo accordo firmato dai sindacati martedì mattina a Roma e che prevede una riorganizzazione del settore di recapito. Il periodo di prova durerà cinque mesi e il piano di riorganizzazione interesserà sei lavoratori a Trento e uno a Rovereto: la novità maggiore riguarda lo stop delle consegne della posta al sabato.
Non apprezzano la notizia i consumatori, che, più volte si sono lamentati dei disservizi nel recapito di raccomandate e altro ed ora si trovano anche privati delle consegne al sabato. «Se andiamo avanti così - commenta Paolo Cunego, Comitato difesa consumatori - il servizio pubblico non potrà più definirsi tale. Noi paghiamo sempre di più e riceviamo sempre meno, come avviene per i treni e per la telefonia».
Se si considera infatti che dal primo gennaio 2011 scatterà la liberalizzazione del mercato delle consegne della corrispondenza Poste italiane potrebbe trovarsi in seria difficoltà a competere con società private. «Da gennaio, le riviste e i quotidiani potrebbero pensare di rivolgersi ad altri operatori, che garantiscono le consegne al sabato - continua a spiegare Cunego - facendo perdere contratti vantaggiosi a Poste italiane».
Il malcontento, insomma, è alle stelle e i cittadini aspettano il 2011 per vedere cosa potrà accadere. Con il nuovo accordo, in tutto il territorio nazionale i centri di distribuzione chiuderanno alle 15.15 del venerdì, la proposta che la Uil vorrebbe fare alla Provincia è quella di stipulare un accordo o una convenzione per continuare a distribuire almeno i giornali anche al sabato: «La Provincia potrebbe intervenire - ha spiegato Walter Alotti della Uil - per fare in modo che il servizio di consegna dei quotidiani venga garantito anche al sabato. In questo modo alcuni lavoratori potrebbero essere riassorbiti e le poste potrebbero offrire un servizio in più che nel resto d’Italia». Una proposta, commenta Cunego, che anche i consumatori avevano avanzato.
Invece, per quanto riguarda i lavoratori, a Trento le eccedenze sono 91 e verranno tutte ricollocate internamente all’azienda, probabilmente verso gli sportelli dei servizi banco posta o simili, dove il personale sembra essere carente. (g.r.)
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