Rinunciano alle ferie per far sorridere i bambini

L’esperienza dei volontari del gruppo clown “Cuore per un sorriso” dell’associazione Aiutiamoli a vivere in ospedali e istituti in Bielorussia



AVIO. Hanno utilizzato ben volentieri le loro ferie per portare un sorriso in Bielorussia a quei bambini a cui è stato negato il diritto naturale alla gioia di una famiglia. E conoscono perfettamente la situazione di disagio che vivono quotidianamente questi bambini i volontari del gruppo clown “Cuore per un sorriso” dell’Associazione trentina Aiutiamoli a vivere che negli ultimi anni si è spesa anche molto per far nascere in loco di nuovi gruppi di clown. «Cinque anni fa eravamo dei pionieri - ricordano i volontari - la gente ci prendeva per pazzi e gli sguardi dei bielorussi la dicevano lunga su quello che pensavano. Oggi negli ospedali più grandi di quella regione operano molti clown volontari ed altri si stanno aggiungendo. Sul nostro aereo, al ritorno, c’erano una trentina di clown italiani e bielorussi. Qualcosa tutto questo vorrà dire…»

In sei giorni di permanenza i trentini e gli altri volontari di fuori regione hanno percorso 1700 chilometri facendo sorridere con le loro battute i bambini ospitati in 14 istituti e in quattro ospedali «dove le parole mamma e papà sono tabù e questo non è possibile» sottolineano i volontari . «Ci solleva il fatto di aver visto delle strutture buone con direttori capaci e di aver contribuito ad accendere tanti sorrisi ma ci hanno fatto male i lucchetti alle porte e le parole di chi vorrebbe scappare come ci hanno fatto male le mani che ti stringevano non ti lasciavano andare. Mai come quest’anno abbiamo percepito il senso della nostra missione, il bisogno di quei bambini di sorridere, di ridere, di essere protagonisti della propria felicità. Siamo andati là per questo, torneremo là per questo. Perché vogliamo continuare a mettere in circolo la gioia». (f.r.)













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