«Renderemo sicuri tutti i siti inquinati»
L’assessore Gilmozzi rassicura la Valsugana: «Dove la bonifica non sarà possibile porteremo via i materiali pericolosi»
BORGO. «Ci impegneremo fino in fondo, c'è stata una manomissione del territorio che va sistemata e troveremo le risorse finanziarie per farlo». Tradotto: la Provincia si farà carico delle bonifiche. Queste le parole dell'assessore Mauro Gilmozzi al termine della lunga e partecipata serata per la presentazione alla popolazione dei risultati degli studi sull'impatto che l'Acciaieria ha ed ha avuto su ambiente e salute dei cittadini. Tre ore e mezza di dati, numeri, informazioni ma anche repliche e confronto, a tratti molto tecnico, tra esperti. Al termine delle quali è giunta la risposta che il sindaco di Borgo attendeva.
«Appurato che tutti le ex discariche oggetto di conferimento negli anni '80 erano autorizzate, non abbiamo le risorse per bonificare. C'è il parcheggio del centro sportivo, San Lorenzo. Sono diversi milioni di euro. Chiediamo aiuto a voi», l'appello Fabio Dalledonne. «Sono stati individuati tutti i siti in cui l'Acciaieria ha conferito e ora stiamo cercando di progettare soluzioni. Se non si possono mettere in sicurezza dove sono, saranno portati via», ha ribadito Gilmozzi. Sempre sulla questione la dirigente Appa Boschini, rispondendo a Walter Tomio, presidente di Valsuganattiva, ha spiegato che l'acqua di falda alle Prae e lungo il Moggio è pulita, ma si eseguiranno nuovi carotaggi. Oltre a prendersi carico delle eventuali bonifiche, la Provincia provvederà ad acquistare una telecamera per monitorare lo stabilimento anche di notte, come previsto dall'Aia 2013 e richiesto a gran voce dal pubblico.
Sull'Aia è intervenuto il consigliere Lorenzo Rigo, che ha puntato il dito contro l'Appa per non aver ancora validato il sistema di trasmissione dello Sme (sistema di monitoraggio in continuo): «In tal modo i dati non hanno valore e l'azienda non è sanzionabile». «Stiamo concludendo la validazione in questi giorni: se superano i limiti saranno perseguibili per legge», la risposta.
Altro problema, le emissioni diffuse o fuggitive. Prima del 2009 superavano gli 80 kg/h, ora sono di 2 kg/h. «Sono state trovate particelle anche a 12 chilometri di distanza», ha spiegato Iobstraibizer (Isde), con Anderle (Appa) che ha ricordato come gli interventi migliorativi per limitarle siano costanti. A tal proposito entro settembre l'azienda installerà aspiratori laterali, portoni ad apertura temporizzata e fatti tamponamenti per evitare correnti trasversali. Costo 1 milione. «Dobbiamo eliminare le emissioni diffuse, contengono diossine ed elementi cancerogeni: bisogna mettere in campo metodi per sigillare l'impianto, mettendolo nelle migliori condizioni per lavorare. E' costoso? Noi non possiamo tollerare altra polvere», l'appello di Cappelletti (Isde). «Lo studio presentato stasera ha dato informazioni positive per la salute e per l'impatto dello stabilimento. Continueranno i monitoraggi, gli studi sanitari. L'Acciaieria si è sviluppata senza le attenzioni che ci sono oggi ma dal 2009, a seguito dei vari interventi, c'è un continuo miglioramento. Ci chiedete di fare di più per le emissioni diffuse, dobbiamo capire come, nel rispetto di leggi ed azienda. Ma approfondiremo anche questo. La Provincia vuole riportare al giusto ruolo l'Acciaieria, rimettendola in riga col rispetto di salute ed ambiente», ha chiuso Gilmozzi.