Rating, l'Italia trascina giù il Trentino

Dellai: «Per noi declassamento scontato. Da soli non sarebbe successo»


Luca Petermaier


TRENTO. Forse quando leggerete questo articolo i «giochi» saranno già fatti e la Provincia di Trento (con la sua «finanziaria», vale a dire «Cassa del Trentino») saranno stati retrocessi dalla società di rating «Moody's». Giudizio atteso, anzi, talmente atteso che ieri - a notizie ancora ufficiose - il presidente Dellai era già rassegnato: «Non ho dubbi che subiremo il downgrade». L'ufficializzazione del nuovo rating della Provincia era attesa ieri in tarda serata, ma già dalla mattina il presidente Dellai e il suo staff erano in possesso di notizie, diciamo, ufficiose.

Notizie non positive, ma largamente attese dopo la notizia - giunta martedì scorso - del giudizio negativo sulla credibilità dell'Italia e del suo debito emesso dalla società di rating «Moody's», una delle tre sorelle (insieme a Fitch e Standard & Poor's) che con le loro pagelle misurano la solidità dei debiti sovrani degli stati nazionali.

«Il nostro declassamento - commenta Dellai - è automatico visto che Moody's non consente che un ente locale possa avere un rating superiore di due gradini rispetto allo Stato a cui appartiene. Già oggi la Provincia e Cassa del Trentino sono di due voti migliori dell'Italia e dunque, va da sè, che se cala lo Stato caliamo pure noi».

Il governatore - come detto - è in possesso solo di notizie ufficiose ma non esita a dare per scontato il declassamento trentino. Certo non ne fa un dramma, anche se la preoccupazione c'è: «Più che per noi però - commenta Dellai - sono preoccupato per l'Italia perché è chiaro come il sole che se il sistema italiano perde credibilità, quello trentino non può certo dormire sonni tranquilli. Insomma, è come se fossimo appesi ad una scala che sta affondando nell'acqua. Certo, siamo due gradini sopra l'Italia, ma stiamo pur sempre affondando».

Il governatore ammette che - fossimo da soli, staccati (almeno nelle valutazioni) dall'Italia - le cose andrebbero meglio: «Se valutassero solo i nostri meriti - spiega - non avremmo di che temere, ma purtroppo non è così e ne dobbiamo prendere atto senza drammi, consapevoli del fatto che il nostro declassamento è frutto di un automatismo di valutazione e non a problemi del nostro sistema economico».

Infine due parole su Cassa del Trentino: «Il declassamento della società - assicura Dellai - non avrà ripercussioni sull'attività visto che non avevamo in programma particolari operazion finanziarie». Ieri, al Consiglio d'Europa, contro le società di rating si è scagliato anche il parlamentare europeo del Pdl, il trentino Giacomo Santini: «Gli obiettivi di crescita si raggiungono con la politica e non con l'economia virtuale delle agenzie di rating».













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