Raid notturno: ladri in tre aziende

Derubate Astro, Adeo e Moser: erano state «visitate» anche a novembre



LAVIS. Lo scorso novembre i ladri avevano colpito in cinque aziende accomunate dal fatto di aver la sede a pochi metri di distanza l'una dall'altra. Nella notte fra martedì e mercoledì la scena si è ripetuta anche se in tono minore: sono state, infatti, tre le ditte di Lavis che hanno avuto la poco gradita visita dei ladri. Il bottino è di poco superiore ai mille euro ma i danni che i malviventi hanno provocato sono decisamente più importanti. Indagano i carabinieri. La Astro, la Adeo e la Moser sono le ditte che sono state alleggerite e il modo è lo stesso utilizzato nel novembre scorso. Anche in questo caso l'allarme è stato dato solo la mattina quando, con la ripaertura degli uffici, è stato scoperto quello che era successo. E sono state fatte le denunce ai carabinieri.

A quanto pare il primo colpo lo hanno fatto all'Astro, l'associazione troticoltori trentini, che ha la sede in via Galilei. In questo caso i malviventi hanno «semplicemente» aperto la cassaforte e hanno prelevato circa mille euro in contanti. Hanno cercato di fare la stessa cosa anche alla cartotecnica Moser che si trova nella stessa via. Ma non ci sono riusciti e i malviventi si sono dovuti accontentare di forzare la macchinetta che serve io caffè andandosene con circa 30 euro. Nel loro raid notturno, i malviventi si sono quindi spostati in via Francesco Filos dove sono riusciti ad entrare alla Adeo group che distribuisce apparecchiature e prodotti audio e video per sistemi professionali.

La scoperta di tutti e tre i furti è stata fatta ieri mattina e ai derubati non è rimasto altro da fare se non segnalare quando accaduto ai carabinieri. Sono già stati fatti i primi sopralluoghi per cercare elementi essere utili per le indagini. Lo scorso novembre i ladri erano entrati anche nella sede dell'Aesse e soprattutto in quella dell'Asia l'azienda speciale per l'igiene ambientale, che aveva patito i maggiori danni. Qui i ladri, infatti, avevano manomesso il quadro elettrico che comanda l'allarme della cassaforte che in più era stata letteralmente sradicata dal muro.

Tanta fatica per aprirla (in termini di costi per Asia si parlava di 21 mila euro) ma poca soddisfazione per il bottino. All'interno - spiegava in novembre il direttore - c'era poco denaro. Ad aiutare nelle indagini questa volta ci potranno essere le immagini riprese dalle telecamere dell'azienda. Anche se i ladri hanno agito con il volto scoperto potrà esserci qualche elemento utile.













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