Raid di furti in casa a Marco
I ladri sono entrati in azione con il buio utilizzando la tecnica del foro negli infissi. Indaga la polizia
ROVERETO. Appena calano le tenebre entrano in azione. Sanno già dove colpire: sono agili, silenziosi e velocissimi. Sono in grado di arrampicarsi sui terrazzini dei piani più alti delle abitazioni, come piccoli “uomo ragno”. Magari passano in zona il giorno precedente, a bordo di un’auto, senza far insospettire i residenti della zona, giusto per prendere le “misure” dell’abitazione e imparare le possibili vie di fuga. Così quando entrano in azione colpiscono più appartamenti in poche ore e si dileguano, lasciando solo rabbia e impotenza nei derubati. Le forze dell’ordine, per questo motivo, invitano i cittadini roveratani a stare più attenti, di chiudere bene gli infissi, anche con gli scuri e le tapparelle abbassate. Nei casi più delicati anche un sistema di allarme è indicato per contrastare i topi d’appartamento abbondano. Ma un pizzico di attenzione in più non guasta mai.
Gli ultimi episodi di furti in casa - denunciati al Commissariato di polizia - sono avvenuti a Marco e in centro città. Sono due furti e due tentativi. In entrambi i casi i ladri si sono dovuti accontentare di pochi spiccioli e qualche monile di oro. Molto superiori invece i danni sugli infissi. La tecnica utilizzata nei quattro episodi è diversa. In un caso, in centro città, i ladri hanno letteralmente bucato (come si può vedere dalla fotografia) la porta vetro che dà sul terrazzo, proprio accanto alla maniglia. I ladri hanno scalato la parete, poi hanno utilizzato uno scalpello e un punteruolo per fare breccia nel legno e nel vetro. Dopo aver forzato gli ingranaggi della porta, sono entrati all’interno dell’appartamento, dove hanno rubato gli oggetti preziosi lasciati sui mobili.
A Marco invece i ladri sono stati messi in fuga dallo stesso inquilino dell’appartamento. I malviventi, dopo aver messo ko gli infissi della cucina, hanno cercato di entrare in casa, ma il rientro non previsto del ragazzo li ha fatti scappare. «Ora non posso più chiudere la finestra della cucina», ironizza ora il ragazzo “derubato” sul proprio profilo facebook, mettendo però in guardia i residenti di Marco sulla presenza di un’auto grigia chiara, vista il giorno precedente aggirarsi in paese.
Le indagini sono portate avanti dagli agenti del Commissariato di polizia, coordinati dal vice questore Leo Sciamanna. In tutti i casi la squadra scientifica ha effettuato rilievi e fotografie delle finestre forzate.
In un caso, i ladri hanno applicato una tecnica già in voga qualche mese fa: un minuscolo forellino accanto alla maniglia della finestra, la misura giusta per far entrare un filo di ferro per girare la maniglia dall’interno. Anche in questo caso, i ladri hanno rubato spiccioli e qualche gioiello.(n.f.)
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