il delitto

«Quella sera volevo vedere i miei figli»

Quarta spiega che non aveva progettato l’omicidio. Dice di aver portato il coltello per mettere paura alla moglie


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. «Volevo solo vedere i bambini. Non avevo progettato nessun omicidio. Il coltello lo avevo portato solo per fare paura a Carmela, per minacciarla. Volevo che mia moglie mi facesse vedere i miei figli, non li vedevo da agosto, ma lei si è messa a urlare e mi è come calata un’ombra nera sugli occhi». Nella sua cella nel piccolo carcere di Rovigo, Marco Quarta continua a ripeterlo come un mantra: non aveva premeditato l’omicidio di sua moglie Carmela Morlino, massacrata con 15 coltellate la sera del 12 marzo a Zivignago di Pergine. L’uomo ammette di aver colpito con numerose coltellate la moglie, ma dice che lo ha fatto come in preda a un raptus. Quarta ha raccontato che pochi giorni prima del delitto gli era stato notificato il ricorso per la separazione con addebito presentato e affidamento esclusivo dei figli alla moglie. L’agente immobiliare era stato agli arresti domiciliari da settembre fino al 12 febbraio. La misura era stata decisa dal gip Carlo Ancona perché aveva violato il divieto di avvicinarsi a moglie e figli. L’avvocato di Quarta, Luca Pontalti, spiega che il lungo periodo senza vedere i figli aveva prostrato l’agente immobiliare. I legali lo avevano convinto, però, a seguire un percorso di ravvedimento andando da uno psichiatra che gli facesse comprendere come il suo comportamento fosse sbagliato. Quarta si comportava con i suoi figli come se fosse un sergente dei marines, soprattutto con il maschietto, aveva atteggiamenti molto duri. Gli dava pizzicotti e scappellotti, lo minacciava anche di morte. Poi, però, è arrivato il ricorso per la separazione con una relazione molto negativa dei servizi sociali. Questo ha gettato nella depressione più nera Quarta. L’uomo dice che quella maledetta sera voleva solo vedere i piccoli e che si era portato dietro il coltello per mettere paura alla moglie. L’arma l’avrebbe tenuta in tasca per estrarla solo quando la moglie si è messa a urlare. La testimonianza dei vicini, però, contraddice questa versione. La vicina che ha messo al sicuro i bambini spiega che Carmela quando ha visto il marito si è messa a urlare e ha spinto i figli verso la sua porta. Il marito l’avrebbe colpita fin dal primo momento, prima alle spalle, poi si sarebbe seduto su di lei e avrebbe continuato a colpire. Quarta spiega anche che il lettore di dvd trovato nella sua macchina e i due dvd con film per bambini li aveva comprati per 120 euro per fare un regalo ai figli su suggerimento dello psichiatra.













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