Privati virtuosi, condomini «confusi»
Il nostro servizio con gli operatori di Dolomiti Energia alle prese con i sacchi Tares lungo le vie del centro
ROVERETO. Ad una settimana dall'avvio della “novità” sulla raccolta differenziata, i sacchi verdi Tares – quelli originali di Dolomiti Energia – stanno cominciando a vedersi con maggiore frequenza. Soprattutto all'esterno delle abitazioni private o nei condomini con meno di sette famiglie. In quelli più affollati – notano con rammarico i tecnici di Dolomiti Energia - l'introduzione del nuovo sacco dedicato al rifiuto residuo non è stato ancora digerito e assimilato. Il metabolismo delle abitudini quotidiane dei roveretani è duro a modificarsi. Ma, come raccontiamo nel nostro servizio sulla strada, anche nei grandi cassonetti dei condomini si nota qualche piccolo spiraglio di miglioramento. Ancora minimo, puntualizzano i tecnici di Dolomiti Energia. Purtroppo, la percentuale dei sacchi non conformi, per colore, forma e dimensione, sfiora ancora il 70% dei conferimenti. Insomma, anche ieri mattina, secondo giorno di raccolta dei sacchi Tares, gli operatori di Dolomiti Energia hanno tappezzato parecchie vetrate e bacheche dei condomini sotto osservazione. «Abbiamo riscontrato nel contenitore del rifiuto residuo la presenza di sacchi non regolamentari. Al ripetersi delle irregolarità si provvederà alla rimozione del contenitore e successivamente non saranno più raccolti sacchi non conformi», recita l'avviso di Dolomiti Energia. Che, per favorire una comprensione globale, è scritto in quattro lingue differenti, fra cui l'arabo.
Ieri mattina, grazie alla disponibilità di Dolomiti Energia, abbiamo potuto seguire da vicino una parte del percorso del camion autocompattatore e le operazioni di raccolta da parte degli operatori dei nuovi sacchi verdi marchiati Tares. Il nostro viaggio prende avvio da via Campagnole. Primo stop, davanti alla isola ecologica condominiale. Gli operatori prendono in carico i bidoni del residuo. Sono tutti aperti: all’interno, sacchi neri, sacchetti di plastica, contenitori vari. Sacchi Tares: nemmeno l’ombra. Su 6 bidoni 4 sono da “giallo”: il 90% dei conferimenti non è a norma. Uno dei due operatori allora prende l’avviso e lo appende alla vetrata d’ingresso: «Così possono vederlo tutti e non lo strappano via». L’altro collega invece segna su un diario di bordo l’orario e il giorno dell’avviso. Regole ferree: in caso di nuovi sgarri spariscono i bidoni. Proseguiamo lungo la via. All’esterno delle abitazioni private, sul marciapiede, i primi sacchi verdi Tares: alcuni non sono completamente pieni. «Consigliamo di esporre il sacco da 30 litri all’esterno solo quando è pieno, non prima - suggeriscono i tecnici di Dolomiti Energia - inoltre chi ha ancora i vecchi sacchi può utilizzarli in casa per raccogliere pannolini, pesce o rifiuti che puzzano». Ma in strada devono apparire solo sacchi Tares. Altrimenti gli operatori espongono l’avviso. Così, nel resto del centro città.
«Rispetto alla settimana scorsa, sia in centro sia nella zona sud di Marco e Lizzana abbiamo notato un miglioramento dei conferimenti, soprattutto per il singolo utente, ma i condomini restano problematici - concludono gli operatori tecnici - purtroppo il cassonetto deresponsabilizza l’utente. Ma non capiscono che fare una corretta differenziata migliora la qualità della raccolta».
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