Premi di risultato in calo per Flor
L’ex direttore dell’Apss negli ultimi due anni di servizio è sceso sotto l’80%: riceve 37.975 per il 2014 e 34.856 per il 2015
TRENTO. Nei suoi ultimi due anni di servizio in Azienda sanitaria, è scesa sotto l’80% la produttività del direttore generale Luciano Flor, che aveva raggiunto quota 80,25% nel 2012 e 81,7% nel 2013. Nel 2014 la flessione al 77,5%, percentuale ulteriormente calata al 73,90% nel 2015, pari a premi di produttività di rispettivamente 37.975 e 34.856 euro. I dati sono contenuti in una delibera a firma dell’assessore alla sanità Luca Zeni.
Nel 2014 la quota fissa dello stipendio era di 196 mila euro, mentre quella variabile corrispondeva a 49 mila euro (il 25% della prima) in caso del raggiungimento di tutti gli obiettivi. Nel 2015 la normativa è cambiata nel corso dell’anno: nei primi dieci mesi è rimasta uguale al passato, attribuendo al direttore 30.175 euro; negli ultimi due sono calate sia la quota fissa (a 190 mila) che quella variabile (il 20% della prima, pari ad un massimo di 38 mila euro), che in termini monetari corrisponde a 4.680 euro. Un ulteriore cambiamento riguarderà il nuovo direttore, Paolo Bordon, che percepirà una quota fissa più bassa (di 175 mila euro) ma una variabile più alta (il 30% della prima, pari a 52 mila euro).
Analizzando le diverse voci, si apprende che nel 2014 Flor ha fatto bottino pieno nelle cure e riabilitazione domiciliari, nell’appropriatezza dei servizi di trasporto sanitario, e nel monitoraggio degli esiti del Piano di miglioramento aziendale 2013-2015. Quasi completamente raggiunti gli obiettivi nella razionalizzazione dei percorsi di valutazione, assistenza e concessione di provvidenze monetarie per le persone non autosufficienti (revisione degli attuali strumenti di valutazione), con 3,5 punti su 4, e nei percorsi assistenziali, con 4 punti su 5. Buono anche il livello dell’appropriatezza diagnostica, con 3,5 punti su 5. Obiettivi quasi del tutto falliti alla voce qualità dei dati dei sistemi informativi, con 0,5 punti su un totale di 5, raggiunti in minima parte nell’implementazione della strategia “Scuola che promuove la salute” a livello provinciale, con 1 punto su 4, e raggiunti parzialmente nella rete assistenziale per le persone con demenze, con 1,5 punti su 3. Il punteggio complessivo su obiettivi specifici è stato di 56,5 punti su 75, mentre la valutazione riservata alla giunta provinciale è stata di 21 punti su 25.
Nel 2015, male la voce miglioramento del saldo negativo di mobilità interregionale, con 1 punto su 5, e obiettivi parzialmente raggiunti nella riorganizzazione delle attività chirurgiche e percorsi, con 5 su 10. Il punteggio complessivo sui tempi di attesa è stato di 5,4 su 8 punti.