Povo, si è dimessa Paola Moser

L’ex presidente di circoscrizione, passata a Pt, ha anticipato la sfiducia di Pd e Upt


di Luca Pianesi


TRENTO. Paola Moser non è più la presidente della circoscrizione di Povo. Ieri sera, infatti, ormai certa della sfiducia di Pd e Upt, si è dimessa cercando di anticipare le mosse dei suoi ex alleati e dei suoi ex colleghi di partito. Ma andiamo con ordine: il mese scorso, all’ultimo consiglio circoscrizionale, Moser e quattro consiglieri dell’Upt, annunciavano il loro passaggio nel movimento di Grisenti, Progetto Trentino. Un atto chiaramente in contraddizione con la linea tenuta dalla maggioranza in circoscrizione che, con Pd e Upt, si rifà agli ideali autonomisti di centro sinistra. Ideali che l’ex presidente si è rifiutata di sottoscrivere, all’ultimo consiglio, nonostante l’esplicita richiesta fatta sia dai sei consiglieri del Pd che da i due, Maule e Bertotti, rimasti nell’Upt. Progetto Trentino, infatti, si è detto più volte antitetico rispetto ai partiti tradizionali e alle ultime elezioni comunali di Pergine, pur non avendo un suo personale candidato, ha dato indicazione di voto contro Pd, Upt e Patt. Un chiarimento sembrava necessario ma, nonostante ciò, Moser riteneva di poter rimanere presidente di circoscrizione non dando nemmeno risposte alle richieste di fare un passo indietro giunte bipartisan in consiglio. Si è resa, quindi, necessaria l’indizione di un consiglio straordinario, quello di ieri sera, dove Pd e Upt avrebbero sfiduciato la presidente. Ebbene a consiglio convocato e a popolazione (giunta numerosa) raccolta, Paola Moser ha letto una lettera di dimissioni nella quale ha anche accusato che: «purtroppo in questa legislatura alcuni temi importanti, condivisi nei programmi della maggioranza, hanno subito affossamenti e rallentamenti legati al personalismo e al protagonismo, di alcuni». Conclusa la lettura si è alzata e se n’è andata senza permettere replica e senza far leggere il documento di sfiducia ai suoi ex colleghi. Dialogo azzerato, cittadini rimandati a casa. Ora si attende l’elezione della nuova presidente che, probabilmente, sarà Chiara Maule, sostenuta dai 6 voti del Pd e dai 2 dell’Upt (all’opposizione, con Pdl e Lega, andranno i 5 Pt).













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