Poste, 58 esuberi al Cpo su 103 dipendenti

Ieri l’incontro dei Comitati paritetici: il sindacato chiede verifiche sul destino di chi verrà ricollocato



TRENTO. La riorganizzazione delle Poste prevede 58 esuberi sui 103 dipendenti impiegati al Centro postale operativo di Trento a partire dal 10 giugno. Questo è il dettaglio del piano fornito ieri dall’azienda alla riunione dei Comitati paritetici. Nel dettaglio, dovrebbero rimanere 9 persone al ricevimento e invio, 15 autisti, 12 al progetto bari e alla ripartizione recaipiti della città, 5 alla videocodifica e 4 all’accettazione grandi utenti.

Sul destino dei 58 esuberi è però nebbia fitta. Daniela Tessari (Slc Cgil) ha chiesto alle Poste delle verifiche rispetto agli accorpamenti previsti dal piano. «Ci sono alcuni aspetti da chiarire. Vogliamo capire se c’è la disponibilità ad aprire un ragionamento complessivo sulla nuova organizzazione del lavoro e vogliamo andare a un tavolo politico per discutere il ricollocamento dei 58 lavoratori in esubero». La loro ricollocazione appare infatti problematica e Tessari ha contattato la direzione nazionale della Cgil «per ottenere una quota degli 800 posti di lavoro messi a disposizione dall’azienda qualora la ricollocazione risulti difficoltosa».

Critica la Uil Poste, che non aveva firmato il piano di riorganizzazione. Lorenzo Decarli sottolinea che «non si sa ancora che fine faranno i 58 esuberi. Mentre le Poste pensano di fare a meno di 6 autisti su 21, per destinarli a non ben delineate linee di mercato, progettano anche di esternalizzzare i trasporti, affidandoli a privati. Chi ha preso per mano questi aspetti e predisposto il piano ha prodotto un risultato demenziale».

Un altro aspetto di rilievo del piano di riorganizzazione è il trasferimento della lavorazione della corrispondenza al centro di Verona, mentre a Trento rimarrebbe solo la lavorazione della città e i portalettere.

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