Polizze dei consiglieri, spesi 200 mila euro 

Assicurazione contro gli infortuni: quest’anno rinunciano solo in 10. Coperti tutti i rischi, anche quelli per l’attività privata


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Quando scoppiò il caso polizze anti infortuni pagate con i soldi pubblici, i consiglieri regionali si affannarono tutti, o quasi, a spiegare che ci avrebbero rinunciato. Che non ne avrebbero usufruito. Anche loro si erano resi conto che farsi pagare per tre quarti l’assicurazione contro tutti i tipi di infortunio, anche non relativo all’attività politica, era un po’ troppo. Una prerogativa molto vicina al privilegio. Peccato che gran parte di loro abbia rinunciato solo a parole. Lo si scopre leggendo la risposta del presidente del Consiglio regionale Thomas Widmann a un’interrogazione presentata da Claudio Cia di Agire per il Trentino che già aveva fatto esplodere il caso.

Adesso, il consigliere ha chiesto di sapere in quanti hanno rinunciato e quanto il Consiglio regionale, ossia tutti noi, abbia speso per pagare le polizze. Le risposte sono in parte sorprendenti. Il presidente Widmann spiega che il costo delle polizze a carico della collettività è di 200.667 euro in questa legislatura, ovvero a partire dal 2014, e che sono pochi i consiglieri che non aderiscono. Per il 2018 su 70 consiglieri solo in 10 hanno preferito rinunciare alla polizza e 16, invece, aderiscono ma pagando tutto di tasca propria, mentre la norma prevede che la polizza venga pagata per due terzi dal Consiglio e per un terzo dal singolo consigliere.

Widmann nella risposta spiega il testo unificato dei regolamenti di esecuzione della legge regionale 2 del 1995 prevedono la facoltà, non l’obbligo, del presidente del Consiglio regionale di assicurare i consiglieri contro gli infortuni e le malattie. «Allo stato attuale la polizza copre gli infortuni e non le malattie che i consiglieri dovessero subire nell’esercizio delle attività connesse al mandato, nonché i rischi professionali ed extra professionali nell’ambito della vita privata. Si intendono pertanto compresi in garanzia anche i rischi delle attività professionali private degli assicurati». In altre parole, la polizza copre tutto. Se un consigliere dovesse svolgere un’attività manuale per lavoro sarebbe coperto dall’assicurazione pagata con i soldi dei cittadini. Dal 2011 è stata introdotta una compartecipazione del singolo consigliere che paga un terzo del costo della polizza.

Ma la risposta si fa ancora più interessante quando entra nel dettaglio delle somme spese: «dall’inizio legislatura ad oggi, ossia per le annualità 2014, 2015, 2016 , 2017 e 2018 il totale dei premi pagati dal Consiglio regionale per le polizze è di 200 mila 667 euro. Per l’anno 2017 risultano presentate e liquidate 3 richieste di indennizzo per infortunio per un totale di 53.350 euro».

Un privilegio nemmeno tanto piccolo cui rinunciato in pochi: «Per il 2018 10 consiglieri hanno comunicato di rinunciare alla polizza assicurativa e 16 hanno espresso la volontà di procedere a proprie spese al pagamento integrale del premio». Quindi 44 consiglieri si fanno ancora pagare la polizza con soldi pubblici. Da quando l’assicurazione è facoltativa hanno rinunciato in 8 nel 2016, in 5 nel 2017 e in 10 quest’anno.













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