Ora su «Spelacchio» indaga l’Anac 

L’autorità anticorruzione di Cantone contesta le spese per il montaggio dell’abete



TRENTO. Alla telenovela di «Spelacchio» si aggiunge una nuova puntata, il giorno prima della grande «festa d'addio» organizzata per oggi dai cinquestelle capitolini quando l'abete arrivato dalla Val di Fiemme verrà liberato - salvo ennesimo dietrofront - dagli addobbi natalizi, tagliato a pezzi e rispedito in Trentino per essere trasformato in una casetta di legno. Sul «fenomeno nazionale» che seppur «strumentalizzato» è stato addirittura capace, da moribondo, di far aumentare del 10% i turisti a piazza Venezia - parole del candidato premier M5s Luigi di Maio - ora indaga l'Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone. Due i punti su cui si è concentrata l'attività dell'Anticorruzione: i costi per l'acquisto e l'allestimento dell'abete; i servizi di trasposto, posizionamento e rimozione dell'albero. Così è venuto fuori che nel 2015, per due alberi da circa 22 metri da posizionare in due zone della città, l'affidamento del servizio di trasporto, posizionamento e successiva rimozione e smaltimento dei due alberi aveva un importo di partenza di 38 mila euro più oneri di sicurezza e Iva. Spelacchio è stato sistemato a Roma da Trento spendendo una cifra di 37 mila e 700 euro più oneri e Iva, la stessa posta a base di gara, senza ribasso. L'Anac rileva quindi che l'importo è pressoché identico a quello del 2015, quando però gli abeti erano due.













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