Opere d’arte false, sgominata una banda

Tre arresti in un’operazione della Guardia di Finanza e della magistratura di Rovereto: 180 quadri sequestrati



ROVERETO. I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Venezia hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione e alla commercializzazione di opere d'arte, sequestrando oltre 180 lavori contraffatti, che avrebbero fruttato circa 2 milioni di euro. I provvedimenti di custodia cautelare in carcere, emessi dal Gip del Tribunale di Rovereto, sono stati notificati ad Alberto Faldini (63 anni) e Massimiliano Grossi (33 anni), già detenuti per estorsione, e ad Andrea Guarnieri (51 anni).

Sono stati inoltre denunciati altri tre soggetti, i veronesi Alberto G. (67 anni) e Igino S. (56 anni), e il trentino Luciano C. (73 anni), che avevano il compito di commercializzare le opere contraffatte sia tramite canali ufficiali (gallerie e case d'asta) che sul mercato clandestino parallelo.

L'indagine è nata nella primavera del 2011, quando si è appreso dell'esistenza di numerose opere d'arte del primo '900, a firma di artisti quali Baldessari, Balla, Modigliani, Depero e Gino Rossi, la maggior parte delle quali ricondotte ad una fantomatica collezione ''Dondi dell'Orologio'' di Padova. Grazie anche alla collaborazione di archivi e fondazioni che tutelano gli artisti, i finanzieri hanno analizzato la documentazione storica a corredo delle opere, che aveva permesso di ottenere le certificazioni di autenticità, risultata falsa.

Durante una serie di perquisizione in tutto il Triveneto, sono state trovate opere d'arte in fase di rifinitura ed ''attrezzi del mestiere'' come colori, pennelli, carte e documenti storici, cataloghi di vari artisti e una vecchia macchina da scrivere con cui il Faldini preparava la documentazione falsa che attestava la provenienza, unitamente ad altro materiale utilizzato per la falsificazione.













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