il dibattito

"Omofobia, decidano le famiglie"

Le minoranze di centrodestra chiedono che le iniziative didattiche in materia siano facoltative



TRENTO. Iniziative didattiche facoltative, dove a decidere la partecipazione dei propri figli sia la famiglia: questa la richiesta del centrodestra. «Se la maggioranza sarà disponibile a riconoscere nel disegno di legge contro l'omofobia il prioritario ruolo educativo della famiglia, siamo pronti a discutere i contenuti del ddl in esame. In caso contrario sarà la Giunta ad assumersi la responsabilità di continuare a tenere il Consiglio provinciale impegnato nella discussione di un disegno di legge la cui utilità sfugge alla quasi totalità dei cittadini trentini». Così l'Assemblea delle minoranze del Consiglio provinciale in un documento, non sottoscritto dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Filippo Degasperi.

Nel documento si ribadisce «la contrarietà sia ad ogni forma di discriminazione irragionevole, che ad iniziative che ledono il fondamentale diritto delle famiglie di educare i propri figli in via prioritaria rispetto allo Stato (e quindi alla Provincia di Trento) e stravolgono il concetto stesso di famiglia, quale riconosciuto dalla nostra stessa Costituzione». «Tale fondamentale diritto - prosegue il documento - non può che concretizzarsi nel riconoscimento legislativo alle famiglie sia di un'adeguata e puntuale informazione (personale, classe per classe, e non già contenuta in documenti quali il Pof che quasi nessuno legge) in ordine a contenuti e finalità alle iniziative didattiche concernenti l'identità sessuale o di genere e l'educazione sessuale ed all'affettività, sia del diritto a scegliere se far partecipare o meno i propri figli minorenni a tali iniziative».













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