TEMPERATURE POLARI

Nuovo record di freddo in TrentinoMeno 47 alla Busa di Manna

La temperatura registrata nei giorni scorsi dai ricercatori del "progetto doline"



TRENTO. E’ sempre trentino il record italiano del freddo, stabilito ancora una volta a Busa di Manna, una depressione fra le rocce dell’altopiano di San Martino, con meno 47 gradi centigradi, cioè oltre tre gradi in meno rispetto ai 43,8 gradi sotto lo zero che vennero registrati nel gennaio dell’anno scorso.
 Il primato è stato annunciato ieri da Giampaolo Rizzonelli, appassionato meteo di Levico Terme, responsabile del “progetto doline” che - portato avanti da Meteo Triveneto con l’appoggio anche del Cnr - ha l’obiettivo di studiare i picchi di freddo che si raggiungono all’interno delle doline. Si tratta di un fenomeno noto da tempo (già i soldati durante la Grande guerra conservavano gli alimenti nelle doline) ma che solo di recenti è stato studiato scientificamente.
 In realtà il primato italiano del gelo è stato annunciato ieri ma risale alle giornate di freddo intenso registrate a dicembre su tutto l’arco alpino. E’ stato allora - per l’esattezza alle ore 5 e 15 del 18 dicembre scorso - che il termometro elettronico piazzato sulle Pale di San Martino dai “freddofili” (così amano definirsi gli appassionati del gelo) si è fermato a -47. E il giorno precedente infatti la temperatura era scesa a - 45 e nell’arco di tre giorni lassù - in quella profonda conca del terreno - il termometro non è mai salito sopra i 15 gradi sotto zero. Il gelo nella Busa di Manna è la regola: l’altro ieri notte - tanto per citare un esempio - c’erano 37 gradi sotto lo zero.
 Bruno Renon - meteorologo bellunese che partecipa al progetto - era lassù un anno fa, il 9 gennaio 2009, quando venne stabilito il primato precedente e definì in questo modo l’esperienza: «Come scendere in un lago gelato, solo che invece dell’acqua, all’interno della depressione c’è aria gelidissima, con la temperatura che scende in modo rapidissimo anche di un grado ogni metro di profondità».
 Un fenomeno che non accade sempre, questo è bene chiarirlo, ma soltanto nelle notti con cielo sereno e assenza di vento che possa mescolare gli strati di aria calda e fredda. E’ allora, generalmente con la presenza di alta pressione, che l’aria fredda viene intrappolata all’interno della dolina e raggiunge temperature estreme. Che succede all’uomo in quelle condizioni? Il naso brucia, bisogna respirare aria filtrata altrimenti la sensazione di freddo è insopportabile ma se si è ben equipaggiati è possibile resistere anche a lungo, purché il tasso di umidità nell’aria sia limitato.
 In totale il progetto doline prevede la misurazione delle temperature in altri 46 siti del Triveneto, per lo più nelle province di Trento, Belluno e Vicenza, ma il primato è quasi sempre della Busa di Manna perché oltre all’effetto dolina ha il vantaggio di essere in alta quota - circa 2.550 metri sul livello del mare - dove l’altitudine garantisce una temperatura inferiore a parità di condizioni













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