Nuova piscina,  maggioranza divisa e consiglio nel caos 

Ieri la seduta a lungo interrotta per trovare la mediazione Insieme Trento non vota nonostante le aperture



TRENTO. Un consiglio comunale straordinario per decidere una volta per tutte sul futuro impianto natatorio, che ha visto però la maggioranza procedere in ordine sparso, con posizioni alquanto diverse. Ed in conclusione, è toccato al sindaco Andreatta cercare di accogliere i diversi ordini del giorno, cercando una sintesi tra posizioni difficilmente conciliabili. I capigruppo si sono riuniti per modificare il testo dell’odg in base alle proposte presentate e il tentativo di fare sintesi è naufragato per l’indisponibilità di Insieme Trento a votare il testo che pur accoglieva le loro proposte. Scalfi ha motivato il rifiuto per non avere valutato i costi di gestione. E il rischio che l’odg del sindaco sul futuro impianto con la piscina olimpionica e piattaforma da dieci metri per i tuffi, naufragasse era venuta proprio dal gruppo Insieme Trento. I quattro consiglieri ex Pd legavano l’approvazione dell’ordine del giorno del sindaco per dotare Trento di un impianto che sia all’altezza di eventi di carattere nazionale, con una vasca olimpionica di 50 metri e un’altra di 25, alla valutazione di «un sistema piscine su tre poli, per non incrementare i costi di gestione» e valutare l’affidamento a privati della gestione della piscina di Madonna Bianca, nonché verificare l’alternativa di ampliare l’impianto di Trento Nord al posto della scelta alle Ghiaie, visto che in zona sarebbero disponibili dei terreni comunali. La sorpresa però è venuta dal consigliere Paolo Castelli (già del Cantiere e passato al gruppo misto) che, slide e numeri alla mano, ha presentato una proposta alternativa che vedrebbe il Lido Manazzon avere già una piscina di 50 e di 25 metri, per concludere che riqualificare l’esistente sarebbe molto più economico che non costruire ex novo alle Ghiaie. Castelli ha fatto i conti che all’impianto nuovo (13 milioni il costo) si dovrebbero aggiungere 2 milioni per riqualificare il lido Manazzon e altri 3,5 dovrebbero servire per la trasformazione della palestra e la riconversione della piscina coperta, per un totale di 17,5 milioni, mentre la sua soluzione ne costerebbe 14 milioni. Un ordine del giorno del tutto alternativo a quello della maggioranza, che ha raccolto apprezzamenti dai consiglieri del M5S. Andrea Maschio (ma anche Antonia Romano, L’altra Trento) ha affermato che la proposta di Castelli avrebbe avuto bisogno di maggiore tempo per valutarne la percorribilità. La Lega Nord ha puntato l’attenzione sul numero di posti delle tribune (odg presentato da Moranduzzo) chiedendo di aumentarli fino a mille, mentre da parte di Bridi e Festini Brosa si è chiesto di non sacrificare la piscina di Madonna Bianca. La consigliera Bozzarelli si è detta contraria all’ipotesi di ripensare il grande impianto al Lido Manazzon, perché è stata scartata nell’iter che ha portato alla scelta delle Ghiaie. Mentre Salizzoni (Insieme Trento) ha auspicato che si trovi una sintesi delle proposte. Tranchant Andrea Merler (Civica) che ha commentato come si è vista una maggioranza presentare 5 documenti diversi che propongono come spendere i 13 milioni ipotizzati. E l’assessore allo sport Tiziano Uez ha ammesso di essersi adeguato alle decisioni della maggioranza, per non sperperare gli 8 milioni della Provincia. (sa.m.)















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