Non paga un ovetto: condannato a dieci mesi per rapina
Il cioccolato aveva un costo di 1,50 euro: l'uomo è stato incastrato dalla sorpresina che c'era all'interno
ROVERETO. E’ difficile immagine una cosa meno significativa, almeno per un adulto, della sorpresina di un ovetto di cioccolato. Ma nel caso del ventenne condannato ieri dal Gup Monica Izzo, proprio la sorpresina ha fatto la differenza tra essere assolto o condannato. E quindi tra nulla e 10 mesi e 20 giorni di carcere, sia pure con la condizionale, per rapina.
I fatti ricostruiti ieri risalgono al novembre scorso. Il giovane, straniero ma residente a Rovereto, aveva cercato di appropriarsi senza pagarlo di un ovetto di cioccolato di una notissima marca italiana prendendolo dall’espositore al negozio Erick Moda, di piazzale Orsi. Il suo maldestro tentativo di furto non era però sfuggito alla attentissima cassiera, che gli si era parata davanti intimandogli di restituire l’ovetto. Il giovane non aveva trovato di meglio di farsi strada strattonandola e spingendola via, tanto da farla cadere a terra. Violenza per garantirsi l’impunità e furto, per il codice italiano diventa rapina, sia pure nella forma cosiddetta «impropria». Dal negozio era partita la segnalazione alle forze dell’ordine e poco dopo, partendo dalla sommaria descrizione fornita dalla commessa, era stato rintracciato dalla polizia. Non aveva più con sè l’ovetto - pare lo abbia mangiato - ma in tasca conservava gelosamente la sorpesa. Più che sufficiente per individuarlo come l’effettivo responsabile della “rapina”.
Ieri quindi il giudizio. Il valore commerciale dell’oggetto rubato è di 1 euro e 50, ma pur riconoscendogli tutte le possibili attenuanti, il giudice non ha potuto ricondurre la pena a termini in linea con la modestia dell’episodio. Dieci mesi e 20 giorni di carcere, con la concessione della sospensione condizionale della pena, e 200 euro di multa.