No alla riforma Dalmaso: protesta studentesca davanti alla Provincia
Ennesima protesta studentesca a Trento contro la riforma dell'assessore Dalmaso, recentemente approvata dalla Giunta provinciale. Davanti alla sede della Provincia gli studenti hanno lasciato mucchi di calcinacci per indicare come ''la scuola in Trentino sia stata fatta a pezzi''
TRENTO. «Non riducete la nostra scuola in macerie». Questo l’appello dei circa 400 studenti che si sono riuniti in piazza Dante contro la riforma Dalmaso. E le macerie le hanno portate davvero, rovesciandole simbolicamente davanti alla sede della Provincia.
Alle 8.20 saranno oltre 400 i ragazzi stipati sotto il palazzo della Regione per proteggersi dalla pioggia. Sulle vetrate sono appesi striscioni contro la riforma. Bersagli principali, ovviamente, Dellai e Dalmaso. «Pappagalli mobilitati, conigli impreparati», «Questa è la scuola che cade a pezzi», «Dalmaso datti all’ippica», «Scuola in pasto ai conigli». Solo per citarne alcuni. Parte la musica e si balla a ritmo di reggae e ska. Ma c’è anche spazio per interventi e riflessioni. «Questa non è democrazia: hanno preso decisioni senza ascoltarci, approvando la delibera di nascosto», grida un ragazzo al microfono. Tutti gli altri applaudono fragorosamente. Ci sono studenti di Trento e le scuole più mobilitate sono Da Vinci, Battisti, Buonarroti e Galilei. Molti arrivano anche da Rovereto: Marconi, Rosmini e Don Milani. Rolando Lutterotti del coordinamento dei collettivi critica Dellai e boccia la proposta, lanciata nel faccia a faccia di giovedì sera al Galilei, di incontri mensili. «È una farsa che ce lo proponga ora, a delibera già approvata. Ci pare una enorme presa in giro. Doveva invitarci prima per discutere della riforma, non ora per spiegarcela». Tra la folla ci sono anche due insegnanti che protestano «contro la riforma e la delibera clandestina», spiegano Patrizia Rigotti e Chiara Vettorazzo. «Noi siamo qua perché avevamo delle ore libere, ma crediamo che come si sono mobilitati gli studenti, anche i sindacati si sarebbero dovuti mobilitare per dare un segnale forte di contrarietà».
Verso le 9.30 una delegazione composta da una decina di studenti viene accolta dall’assessore Dalmaso. I giovani chiedono chiarimenti e lamentano lo scarso coinvolgimento. L’assessore replica che «ci sono stati molti incontri sul territorio». Intanto, in piazza l’atmosfera s’infiamma nonostante la pioggia. Le casse sparano musica, partono dei fumogeni, qualcuno si lascia andare a gesti spiacevoli: due uova vengono lanciate contro gli agenti che presidiano la zona. «Era un gruppetto - raccontano - che poi si è subito defilato. Degli sconsiderati». Gli stessi organizzatori invitano alla calma. I ragazzi dei collettivi vorrebbero procedere con il loro programma: svuotare un camion pieno di macerie davanti alla Provincia. La Digos non lo permette: si temono lanci di massi contro il palazzo. Dopo una lunga trattativa si arriva ad una mediazione. Così, alle 10.15 tre ragazzi, con tanto di copricapo da muratore, scaricano due scatole di macerie davanti all’ingresso degli uffici provinciali. «È così che state riducendo la nostra scuola», dicono al megafono. E parte il coro: «Dellai buffone affacciati al balcone».