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Nidi a Trento, ammessi 584 bambini: ne restano fuori 205

Pubblicate le graduatorie per l’anno prossimo: 789 le domande presentate, in continua crescita. Il Comune: «Accolto il 74% delle richieste. In seguito alle rinunce fisiologiche, altre ammissioni nella seconda assegnazione» 

LA CGIL Asili nido, stop alle esternalizzazioni



TRENTO. Sono 789 i bambini che hanno fatto richiesta dell’asilo nido a Trento per l’anno educativo 2024-2025. Numeri in crescita: erano 765 l’anno scorso, 717 per l’anno 2022-2023 e, andando a ritroso, 648 nell’anno educativo 2017-2018, 141 in meno rispetto al dato attuale).

Oggi (15 maggio) sono state approvate le nuove graduatorie di ammissione da parte del Comune. Tra ottobre 2023 e aprile 2024 sono state presentate complessivamente 735 domande di ammissione per il servizio a tempo pieno e 233 per il tempo parziale. Risultano interessati effettivamente 789 bambini/e poiché per ciascun bambino può essere presentata domanda sia per il servizio a tempo pieno che per il servizio a tempo parziale.

Per l'anno educativo 2024/2025 i posti nei nidi d'infanzia sono complessivamente 1147 di cui 979 a tempo pieno, 165 a tempo parziale e 3 messi a disposizione dal Comune di Lavis.

Tenendo conto dei bambini che proseguono la frequenza dal precedente anno educativo, i posti assegnati per l’anno educativo 2024/2025 nei 24 nidi d’infanzia sono 584 di cui 503 nei nidi a tempo pieno e 81 nei nidi a tempo parziale.

In questa prima assegnazione i posti soddisfano il 74% delle richieste per il nuovo anno educativo. In seguito alle rinunce, fisiologiche, nella seconda assegnazione saranno probabilmente ammessi altri bambini attualmente in lista d’attesa.

La graduatoria di ammissione elenca le posizioni e le assegnazioni in base ai posti disponibili in ciascun nido d’infanzia. Il posto è stato assegnato seguendo la graduatoria, tenuto conto dei posti disponibili in ogni nido, distinti per fasce d’età.

Coloro che hanno avuto l’assegnazione del posto vengono raggiunti da una comunicazione “di cortesia” (sms, email) se richiesto all’atto della domanda.

Le graduatorie con le relative assegnazioni sono pubblicate nel sito del Comune di Trento fino a giovedì 23 maggio 2024, sotto forma di estratto a tutela dei dati dei minori. I genitori possono verificare la posizione del proprio bambino attraverso il numero di protocollo della domanda presentata.

L’accettazione. Successivamente alla scadenza del termine per l’accettazione, si procederà all’assegnazione dei posti liberi a seguito di rinuncia e verrà data comunicazione alle famiglie.

Si ricorda alle famiglie alle quali è stato assegnato il posto al nido d’infanzia che sono tenute ad accettarlo formalmente entro il giorno giovedì 23 maggio 2024.

L’accettazione del posto al nido assegnato deve essere effettuata online mediante:

1. compilazione del modulo di accettazione accedendo allo sportello on-line;

2. pagamento dell’anticipo tariffario di 50 euro;

3. invio dell’istanza non appena disponibile la ricevuta del pagamento.

Le modalità per l’accettazione sono comunque specificate nella mail di comunicazione dell’avvenuta assegnazione e disponibili nel sito del Comune www.comune.trento.it > aree tematiche > servizi all'infanzia e istruzione >.

Per ogni ulteriore informazione è possibile rivolgersi al servizio Servizi all’infanzia e istruzione, telefono 0461 884365, negli orari di apertura al pubblico dal lunedì al venerdì 8-12, giovedì 8-16.

Se la domanda potenziale nel 2018 riguardava il 44 per cento dei bambini residenti da 0 a due anni, oggi quella percentuale è salita al 53 per cento, quasi dieci punti in più. Oltre alla qualità del servizio, tra i fattori che hanno fatto crescere la domanda c’è la drastica riduzione della retta mensile: per il prossimo anno educativo la tariffa massima per il nido a tempo pieno sarà di 332 euro, che con il bonus Inps scende a 196 euro, mentre la tariffa minima si ferma a 28 euro e viene azzerata dal bonus Inps. La tariffa media stimata sarà attorno ai 65 euro. Cinque anni fa, nel 2019-2020, la tariffa per il tempo pieno variava da un minimo di 40,60 euro a un

massimo di 437 euro, dunque era circa il doppio di quella odierna.













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