«Nessuna nuova legge fino alla sentenza»
«È inopportuno un qualsiasi intervento sull’attuale assetto normativo fino a pronuncia del competente giudice». Così l’assessore provinciale all’istruzione Marta Dalmaso lo scorso dicembre,...
«È inopportuno un qualsiasi intervento sull’attuale assetto normativo fino a pronuncia del competente giudice». Così l’assessore provinciale all’istruzione Marta Dalmaso lo scorso dicembre, rispondendo a un’interrogazione del consigliere dell’Upt Marco Depaoli che chiedeva di riconsiderare le regole sulla formazione delle graduatorie d’istituto ricollocando in un’unica fascia «tutti i possessori di titoli validi all’esercizio della professione docente». Il tema è approdato più volte in consiglio provinciale negli ulimi mesi: in gennaio era stato l’autonomista Michele Dallapiccola, pure in un’interrogazione (ma ancora in attesa di risposta) a sostenere le ragioni dell’Adida, chiedendo in particolare alla giunta di pervenire a una quantificazione dei docenti precari coinvolti nella querelle sul mancato rinoscimento dell’abilitazione. Più recentemente, e a proposito delle ipotesi di nuovo reclutamento, Walter Viola del Pdl ha chiesto conto di eventuali tutele «per abilitati Siss, con specifiche garanzie di precedenza rispetto ai nuovi abilitati Tfa, e se si prevede per gli abilitati Siss un ulteriore esame». È infine di pochi giorni fa un “question time” in cui Bruno Firmani dell’Idv ha posto il problema di come possano i precari seguire i costosi corsi Tfa, proponendo di spostarli nei mesi estivi (consentendo così ai docenti di non perdere un anno di lavoro) e di trasformare i 3 mila euro loro richiesti in un credito d’onore. «Il quadro d'insieme è molto incerto», ha risposto l’assessore Dalmaso, aggiungendo che «la giunta è impegnata a cercare soluzioni anche si è legati alle scelte nazionali». E Firmani nella controreplica: «Non ho capito se i Tfa sono stati partoriti da una mente diabolica o da incapaci. L'unica cosa saggia è chiudere questa vicenda folle».