Monsignor Tisi alla messa del crisma: «L’amore è gratuito»
Trento. Ieri si è aperto il Triduo pasquale con la cerimonia della «Lavanda dei piedi in Duomo» e la messa del crisma officiata dal vescovo monsignor Lauro Tisi. Nell’omelia davanti a 300 fedeli, il...
Trento. Ieri si è aperto il Triduo pasquale con la cerimonia della «Lavanda dei piedi in Duomo» e la messa del crisma officiata dal vescovo monsignor Lauro Tisi. Nell’omelia davanti a 300 fedeli, il vescovo di Trento si è soffermato sul concetto di servire il prossimo: «Nella sua cronaca, l’evangelista esordisce dicendo: “Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine”. L’istanza a far proprio il servire è un regalo, un’opportunità, non un comando o un impegno. Non un precetto, una legge da osservare, ma un luogo di incontro con Gesù, il Padre e lo Spirito. E’ la strada attraverso la quale si diventa protagonisti, “signori” della propria vita. Il memoriale eucaristico, che ci mette a contatto vivo con l’incredibile interpretazione della vita da parte di Gesù, è un gesto profetico. Immette nelle nostre giornate l’attitudine a uscire, incontrare, abbracciare, accogliere. Nel donare relazioni, libero anzitutto la mia solitudine». «L'amore o è gratuito o non è». Ha detto il vescovo Tisi, «Il gratuito - ha aggiunto - sembra appartenere all'utopia e al sogno, non al reale; diamo per scontato, credenti e non, che l'amore non esista». Nella liturgia in cui il vescovo ha benedetto gli oli del Crisma, monsignor Tisi - accanto al vescovo emerito, Luigi Bressan - ha rilanciato, anzitutto al proprio clero, nonostante i numeri in calo e l'età che avanza, una sfida in crescendo sulle parole dell'evangelista Giovanni: «Dio è amore. Chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. La gratuità dell'amore - argomenta l'arcivescovo - libera dalla prigionia dell'ossessione di se stessi, causa di tante nostre inquietudini anche presbiterali che assumono il volto sinistro dell'invidia, della disistima, della mancanza di franchezza». Al termine della messa il vicario generale, don Marco Saiani, ha citato i sacerdoti trentini che raggiungono anniversari significativi, cominciando dai due centenari don Guido Avi (101) e don Valerio Bottura (100). Sono invece 75 anni gli di sacerdozio per don Alfredo Bertolini (classe 1920) e 70 per don Ettore Facchinelli. Tra i dodici preti che traguardano i 55 anni di sacerdozio anche l'arcivescovo emerito Bressan, che quest'anno festeggia pure i trent'anni di episcopato. Una menzione anche per il noneso monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo da 25 anni, attualmente alla guida della diocesi di Campobasso-Bojano.