Molotov ad Andalo, presi tre giovani

I carabinieri li hanno individuati grazie alle telecamere. Hanno già confessato. Sono artigiani delle Giudicarie



ANDALO. Li hanno individuati a tempo di record. In poco più di un mese, i carabinieri di Andalo e del nucleo operativo di Cles sono riusciti a scoprire l’identità delle persone che avevano lanciato due bottiglie molotov contro un accampamento di giostrai veneti, nel parcheggio del campo sportivo di Andalo, il 6 maggio scorso. Si tratta di tre giovani delle Giudicarie, un cuoco e due muratori con età comprese tra i 26 e i 23 anni. I giovani sono stati scoperti dopo un’indagine molto attenta che è partita dalle immagini di due telecamere poste sulla strada, una nel piazzale della discoteca Shuttle e un’altra nel vicino distributore di benzina. I giovani, poi, hanno confessato tutti e tre sostenendo che non erano mossi da motivi di particolare risentimento nei confronti dei giostrai. Hanno detto che si trattava di una bravata, una sciocchezza ideata durante una serata ad alto tasso alcolico. Il Procuratore della Repubblica Giuseppe Amato, che ha coordinato personalmente le indagini, ha già chiesto il giudizio immediato per i tre giovanotti che sono difesi dagli avvocati Marcello Paiar e Zeno Perinelli. Le difese, però, cercheranno di patteggiare la pena. Sarà comnque un compito arduo, visto che ai tre, la Procura contesta reati pesanti, ovvero detenzione, porto ed esplosione di armi tipo guerra. Sono previste pene da uno a 8 anni per ciascun reato. Quindi per i tre ragazzi, che sono incensurati e hanno tutti un lavoro, la situazione rischia di essere pesante.

Le bombe molotov contro i giostrai avevano destato un grosso allarme. In un primo momento si era temuto un atto di natura razzista o comunque di odio nei confronti dei giostrai. In paese, infatti, si sosteneva che con l’arrivo dei giostrai aumentavano anche i furti. Anche i carabinieri avevano ipotizzato che questo potesse essere il movente. Per questo si è proceduto con attenzione all’inchiesta. I militari hanno guardato i filmati delle telecamere e hanno visto che un pick up stava transitando sulla strada e poi aveva rallentato all’altezza delle roulotte. Il pick è intestato a una ragazza che è risultata estranea, ma che lo fa usare a un giovane muratore delle Giudicarie. I carabinieri hanno perquisito la casa di questo giovane e hanno trovato due taniche di benzina e alcuni stracci dello stesso tipo di quello che era stato usato come innesco di una delle due bottiglie molotov. Quella notte le bottiglie non esplosero proprio perché lo straccio non prese fuoco. Venne ritrovato bruciacchiato ancora inserito in una bottiglia di spumante. L’altra molotov venne lanciata senza neanche l’innesco. Una delle due bottiglie finì vicino alle roulottes svegliando uno dei giostrai. Le bottiglie, però, non esplosero. Adesso gli avvocati dei tre giovani cercano di limitare le loro responsabilità e sperano di patteggiare velocemente.

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