Mezzolombardo: ventenne arrestato per incendio, poi lo trovano in coma
Alle 4.30 di sabato è stato arrestato perché accusato di aver appiccato un incendio. Poche ore dopo è stato scarcerato e trovato incosciente in una pozza di sangue nel parco di Gocciadoro: forse è tentato suicidio
MEZZOLOMBARDO. Alle 4.30 di sabato mattina è stato arrestato perché accusato di aver volontariamente appiccato un incendio. Poche ore dopo è stato scarcerato su ordine del pm di turno e alle 17 di ieri pomeriggio è stato trovato, incosciente, in una pozza di sangue nel parco di Gocciadoro a Trento. Storia particolare e delicata quella di uno studente poco più che ventenne di Mezzolombardo, iniziata, a quanto pare, a causa degli eccessi con l’alcol e terminata in un letto della rianimazione, in coma.
In mezzo c’è stato l’incendio che ha portato all’arresto. Il ragazzo, infatti, è stato sorpreso, quasi all’alba in via Morei, da una guardia giurata con una tanica di alcol in mano e in stato di ebbrezza. Tutto questo a pochi metri di distanza da un cassonetto della raccolta differenziata (nel dettaglio si trattava di quello dell’umido) che stava bruciando. Non solo. Il cassonetto era vicino ad una Y10 che stava facendo la stessa fine. La guardia giurata ha prima spento le fiamme e poi ha rincorso il ragazzo riuscendo a fermarlo. A questo punto sono intervenuti i carabinieri che lo hanno arrestato per incendio e danneggiamento. Poche ore dopo, però, il pm di turno ha firmato la sua immediata scarcerazione rimandando a un secondo momento l’eventuale convalida. E così il giovane, che fino a ieri mattina non aveva avuto alcun tipo di problema con la giustizia è tornato libero. Cosa abbia fatto non è ancora chiaro ma è stato ritrovato, verso le 17, riverso in una pozza di sangue al parco Gocciadoro, sotto lo spazio per i cani, poco lontano dall’ingresso dell’area verde. Il corpo è stato notato da alcuni passanti che hanno dato l’allarme. Dopo pochi minuti sul posto c’era il personale sanitario di Trentino Emergenza che ha prestato subito le prime cure. Il quadro clinico è molto critico perché la caduta ha provocato un grave trauma cranico. Sulle cause, non c’è ancora certezza. Esclusa dai carabinieri la «partecipazione» di altre persone, le ipotesi restano due. Il ragazzo potrebbe aver perso l’equilibrio magari appoggiandosi al corrimano di legno che accompagna il sentiero o potrebbe essersi lasciato cadere nel vuoto in un gesto di disperazione.