Melanoma, cento nuovi malati all’anno
La Lilt: «Prevenzione fondamentale, con la diagnosi precoce si guarisce nel 99% dei casi». Venerdì 18 visite gratuite
TRENTO. Cento trentini all’anno si ammalano di melanoma, forma di tumore cutaneo che rappresenta ad oggi la forma tumorale più frequente, e la seconda causa di morte, nella fascia d’età tra i 30 e i 45 anni. L’incidenza è di 14 casi ogni 100.000 abitanti. “Non si può prescindere dalla prevenzione- spiega il dottor Mario Cristofolini, presidente della sezione provinciale di Lilt, lega italiana per la lotta contro i tumori- esiste una prima forma di prevenzione che consiste in un’esposizione intelligente al sole, evitando le ore più calde e proteggendo adeguatamente la pelle, specialmente per quanto riguarda i bambini o i soggetti con cute chiara; altra raccomandazione importante, evitare i lettini abbronzanti a raggi Uva, i cui danni sono stati ampiamente dimostrati. Esiste poi una prevenzione cosiddetta secondaria che prevede una corretta informazione in merito ai rischi e al riconoscimento dei primi segni di un possibile tumore cutaneo. Non va dimenticato che la diagnosi precoce, assicura la guarigione nel 99% dei casi”. Parte da Trento per estendersi a tutta Italia la campagna di prevenzione Lilt. Venerdì 18 maggio, in numerose città, sarà possibile effettuare gratuitamente un esame della pelle, per monitorare le caratteristiche dei nei, ed accedere al materiale informativo: a Trento ci si può rivolgere al Centro di prevenzione tumori di via Nicolodi 19. “Le pubblicazioni informative- prosegue Cristofolini - sono state studiate con grande attenzione. Un pieghevole è stato riservato alla prevenzione primaria, mettendo in evidenza quali siano le regole da seguire per una corretta esposizione al sole fin dai primi anni di vita, con l’intento di sensibilizzare i genitori. Un secondo breve libro si propone invece di divulgare alla popolazione una precisa descrizione dei rischi e delle caratteristiche dei tumori cutanei, per fare in modo che i campanelli d’allarme siano sempre più riconoscibili. Abbiamo inoltre pensato ad una monografia, un vero e proprio atlante informativo, dedicata ai medici di base, per aumentare la loro conoscenza in merito alle caratteristiche cliniche di tumori cutanei e melanomi. L’occhio del medico dovrebbe essere lo strumento migliore, eppure il 60% dei melanomi vengono diagnosticati direttamente dalla popolazione. Dato che dovrebbe far riflettere gli addetti ai lavori e spingerli ad una maggiore attenzione”. Informazione e conoscenza quindi, per non rischiare di cadere nella trappola e convincersi che il nemico sia il sole. “Evitare totalmente l’esposizione ai raggi solari è comunque pericoloso - conclude Cristofolini- in quando si può facilmente andare incontro ad una forte carenza di vitamina D. Quello che possiamo fare è proteggerci e osservare la nostra pelle. Il melanoma è visibile e proprio per questo identificabile in tempo”. (a.som.)