Malattie neuromuscolari a Villa Rosa arriva «NeMo» 

Il nuovo centro. Presentato ieri a Riva del Garda al convegno delle Associazioni Telethon Obiettivo: curare i pazienti trentini vicino a casa e attrarne da fuori provincia, facendo ricerca 


Katia Dell’eva


Trento. Fa il suo “debutto in società”, il centro NeMO Trento, alla dodicesima edizione del Convegno delle Associazioni Amiche Telethon a Riva. Di fronte a una platea di ricercatori, dirigenti sanitari e giornalisti, il “sogno” – così tante volte lo si sente chiamare dai relatori presenti – si fa un po’ più reale. «Siamo qui per presentare, finalmente, un progetto concreto, e non più solo un desiderio» - ha dichiarato Paolo Bordon, direttore generale dell’Azienda sanitaria, che in collaborazione con la Fondazione Casa Serena e Telethon, darà vita al centro - «un progetto che, per altro, si avvia ormai alle sue fasi conclusive e che è davvero pronto, nei prossimi mesi, a vedere la luce». Luogo prescelto “Villa Rosa” a Pergine. «Si tratta infatti di una realtà che presenta già una struttura adatta e un équipe di personale specializzato e di qualità» - ha sottolineato l’assessora provinciale alla salute Stefania Segnana - «calare NeMO tra le sue corsie, significa pertanto garantire eccellenza». Il centro che, come chiarisce il direttore generale di Telethon, Francesca Pasinelli, «unirà quella che è la missione della fondazione di compiere ricerca sulle malattie neuromuscolari, affiancando però anche una serie di aspetti assistenziali e di presa in carico del paziente», si inserirà allora tra le punte di diamante trentine in termini di ricerca. «Il Trentino è un territorio a cui piace innovare e investire» - ha sottolineato il presidente Maurizio Fugatti - «è una terra adatta e vocata ad accogliere un centro specifico di tale portata. E lo è innanzitutto perché esiste una comunità che lo chiede: un servizio specificatamente dedito alle malattie neuromuscolari non esiste, e parte dei pazienti è costretta a ricercare cure altrove. Ma l’obiettivo, poi, diventa allora anche quello di invertire la rotta, nell’ambizione di attrarre chi viene da fuori, offrendo un servizio d’eccellenza». Curare i pazienti trentini vicino casa, da un lato, e aprire un nuovo mercato, dall’altro. Un progetto a cui, telefonicamente, il presidente di Telethon Luca Cordero di Montezemolo fa i suoi migliori auguri e che, guardando già più in là della sua stessa realizzazione, si spera e si prospetta possa diventare d’esempio per altre Regioni: «Sogno un centro NeMO per ogni regione, perché è una realtà speciale, che permette di sentirsi a casa pur essendo fuori casa», ha detto Stefania Pedroni, vicepresidente dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare - «un luogo colorato, ma soprattutto un posto in cui i rapporti vanno oltre quelli tra medico e paziente, e diventano vere e proprie collaborazioni» e – ha chiosato Alberto Fontana, presidente di NeMO Milano - «si fa solidarietà per sconfiggere la paura». Presenti all’incontro, anche Sonia Pruner responsabile dei rapporti istituzionali per Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, e Rosa Colosio, consigliere dell’Associazione Famiglie Sma – Genitori per la Ricerca sull’Atrofia Muscolare Spinale.













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