il personaggio

Luciano Rigotti, il barbiere filatelico: «Faccio puzzle-quadri di francobolli»

Ha iniziato a raccoglierli nel 1972, dalle piante grasse ai personaggi trentini, dalla Marcialonga al Concilio di Trento. Ora ne ricava dei mosaici: «Ho avuto un consulente d’eccezione, il vescovo Bressan, anche lui grande appassionato». 


Daniele Peretti


TRENTO. Luciano Rigotti barbiere per lavoro e filatelico per passione, ma un collezionista molto particolare. Raccoglie francobolli a tema per questo non gli interessano più di tanto quelli rari, quanto piuttosto quelli che gli servono per completare le serie. Non ne butta via proprio nessuno, anzi li tiene tutti che poi “lavora” in modo tale

che diventino dei tasselli di un mosaico di francobolli.

 “Ho iniziato a raccogliere francobolli nel 1972, alla fine della terza media un insegnante me ne regalò alcuni della sua collezione e così cominciai a crescere come collezionista”.

La particolarità è quella della raccolta a tema. “La prima serie è stata suggerita da mia moglie: piante grasse e fiori, poi i personaggi trentini, la Marcialonga, il Concilio di Trento e qui ho avuto un consulente d'eccezione: Monsignor Bressan anche lui un grande appassionato e studioso. Ma le serie sono davvero tante”.

Per completare le raccolte a tema, francobolli da tutto il mondo? “Esatto ed è per questo che non cerco la rarità, ma quelli che mi servono per completare il tema”. Ma non finisce qua “Diciamo che questa è una parte della mia passione,

l’altra sono i puzzle-quadri fatti con i francobolli”. E cioè? “Mi regalano una quantità infinita di francobolli perché in casa la collezioni del nonno non le vuole più nessuno ed allora li portano in negozio. Li seleziono e poi quelli di minor valore, rovinati o rotti li preparo. Taglio i dentini, poi li taglio a pezzi e li divido per forma e colori. Poi parto da un disegno e realizzo il quadro. Un’idea non solo mia per la verità che mi è venuta quando ci hanno costretto a chiudere per la pandemia”.

Ha fatto delle mostre? “Con i francobolli tante, i quadri li ho esposti nel mio salone Phon di Vicolo del Vò ed in questi giorni ne ho portati alcuni al Bar Ilary di Vicolo all’Adige. Poi ho anche cartoline, annulli postali e molte volte il

tema lo si completa con un mix”.

Chi colleziona oggi i francobolli? “Siamo sempre in meno, diciamo che è diventato un hobby di nicchia anche perché manca la materia prima: non si spedisce quasi più nulla, cartoline completamente dimenticate e la produzione dei francobolli è quasi ferma”. I giovani? “Quando vengono in negozio e glieli faccio vedere rimangono sorpresi: molti non li hanno mai visti, ma poi tutto finisce lì. Direi che l’ultima collezione su larga scala sia stata quella delle tessere telefoniche, non solo non ci sono più nemmeno quelle, ma hanno tolto anche le cabine telefoniche”.













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