Lorenzo, il nuovo prete benedetto da Francesco

Oggi alle 15.30 a Ivano Fracena la prima messa del 29 enne sacerdote La celebrazione nella chiesa dove è stato chierichetto, sagrestano e organista


di Marika Caumo


IVANO FRACENA. Oggi celebra messa nel suo paese, davanti ai suoi concittadini. La sua prima messa solenne. E l'emozione sarà forte, per tutti.

La più piccola comunità della Valsugana si è preparata per accogliere come si deve il "suo" sacerdote, don Lorenzo Romagna. E questa sarà una domenica speciale. Già perché Ivano Fracena a memoria non ricorda il suo predecessore: sono passati un centinaio d'anni da quando un altro giovane del paese è diventato prete.

Lorenzo è stato ordinato sacerdote appena domenica scorsa, 4 maggio, ad Orvieto. Classe 1985, 29 anni appena compiuti, a soli 13 anni era organista liturgico. Ha studiato alle Iti a Trento, specializzazione in chimica. Al contempo si è iscritto al conservatorio Bonporti, collaborava con varie realtà corali trentine e guidava il coro parrocchiale di Villa. La passione per la musica sacra lo ha portato, nel 2007, a proseguire gli studi di conservatorio a Roma dove nel 2012 si è diplomato in organo e composizione organistica al conservatorio Santa Cecilia, specializzazione che sta ora perfezionando al Pontificio istituto di musica sacra. E' anche organista e collaboratore di monsignor Valentino Miserachs nella Basilica papale di Santa Maria Maggiore e tiene concerti in Italia ed Europa. Attirato dagli studi teologici, nel 2008 è entrato in seminario all’Almo Collegio Capranica, e nel 2012 si è laureato alla Pontificia università gregoriana, dove continua gli studi di licenza in teologia spirituale. Lo scorso 8 dicembre l'ordinazione diaconale e domenica scorsa è diventato sacerdote. A festeggiarlo sono scesi con i pullman amici, parenti e parrocchiani. Ha bruciato le tappe insomma Lorenzo, pardon, don Lorenzo. Anche se a questo "don" deve ancora abituarsi del tutto. Ma come è nata la volontà di diventare sacerdote? «E' un attitudine che avevo fin da bambino, maturata negli anni, con la decisione di studiare teologia ed entrare in seminario», spiega. Genitori, fratello e amici? «Felicissimi, mi hanno sempre supportato. D'altro canto vedevano la mia attitudine: da bambino ho fatto il chierichetto in parrocchia, poi il sagrestano e infine l'organista», continua. E, ai giovani che vorrebbero intraprendere questa strada, dice «di avere coraggio, fidandosi di Dio e della Chiesa».

Un ragazzone gioviale ed educato, che non riesce a non dare del lei e che, nonostante viva a Roma da diversi anni, ha saputo mantenere affetti e amicizie di gioventù. Ama fare escursioni tra le sue montagne e sulla sua pagina Facebook, accanto alle foto con l'abito talare ci sono le tipiche tazzine di Parampampoli, un simbolo per i valsuganotti. Per chi lo vorrebbe vedere operare in zona, dice che purtroppo non sarà possibile, perché incardinato nella diocesi di Orvieto-Todi, ma non esclude una sorta di collaborazione con la sua terra e la sua gente. L’obiettivo attuale è quello di terminare gli studi specialistici entro settembre, poi si vedrà.

Oggi alle 15.30, ci sarà la cerimonia di affidamento alla Madonna nella cappella sotto il castello. Quindi la processione, con la banda, fino alla chiesa dove don Lorenzo celebrerà la messa.

Ma papa Francesco lo ha conosciuto? «Sì, quando sono andato a fare il servizio da diacono per le celebrazioni papali del 2 febbraio e del 5 marzo. Ho potuto anche parlarci, presentandomi e dicendogli che a maggio sarei diventato prete. Lui è stato molto contento, mi ha incoraggiato su questo cammino e mi ha consigliato di affidarmi alla Madonna», conclude.













Scuola & Ricerca

In primo piano