Leishmaniosi, un vaccino adesso è la cura più sicura

La malattia provocata dalla puntura dei pappataci è più diffusa sul Garda. Da aprile in commercio il farmaco che combatte il parassita


di Ivana Sandri


TRENTO. La Leishmania canina era già stata affrontata sul Trentino il 30 gennaio 2012, per un incontro sui rischi collegati a questa zoonosi (è, infatti, una malattia pericolosa per il cane e trasmissibile anche all'uomo), le zone in cui è presente in Trentino, le possibili prevenzioni e le terapie. Viene trasmessa dai flebotomi (pappataci) durante un pasto di sangue e il rischio maggiore è per i cani che vivono nelle zone in cui il parassita è presente. L'allarme aveva raggiunto un picco in seguito al caso di trasmissione ad una bambina. Infatti all'epoca l'unica difesa possibile era rappresentata dall'utilizzo di antiparassitari da applicare agli animali, per prevenire le punture dei pappataci. Ora sembra sia a disposizione dei nostri amici cani un nuovo ed efficace rimedio: dal 4 aprile è disponibile in Italia presso gli ambulatori veterinari il primo vaccino contro la Leishmaniosi canina. Si tratta del "CaniLeish" della Virbac: una prevenzione che protegge il cane "dall'interno" e ne stimola il sistema immunitario in modo specifico contro il parassita Leishmania. Può essere somministrato a partire dai 6 mesi di età, riducendo il rischio di infezione attiva con il parassita. Il protocollo di prima vaccinazione prevede un ciclo di tre iniezioni, da somministrare ad un intervallo di tre settimane l'una dall'altra. La copertura vaccinale è da considerarsi attiva dopo quattro settimane dall'ultima iniezione del primo ciclo vaccinale. In seguito sarà sufficiente un richiamo a cadenza annuale.

Il vaccino viene fatto solo su animale sano, perciò prima viene effettuato il test per verificarne lo stato clinico. Bisogna, però, ricordare che la vaccinazione non garantisce la copertura totale (è stato dimostrato che riduce di circa 4 volte il rischio di sviluppare la forma clinica della malattia in zone endemiche), perciò si dovrà continuare a proteggere il cane anche con l'utilizzo di antiparassitari ad uso esterno, di cui il più diffuso e noto nelle zone con maggior presenza di pappataci è il collare "Scalibor" a base di deltametrina, che è attivo anche contro le zecche, le pulci, le zanzare adulte. Un aspetto negativo è rappresentato dal prezzo tutt'altro che esiguo, ma anche la terapia per tenere sotto controllo la Leishmania, se il nostro cane ne fosse affetto, ha costi molto alti e protratti nel tempo. Dalla ditta produttrice non sono stati evidenziati reazioni sistemiche importanti: naturalmente il veterinario curante saprà meglio informarci sugli eventuali effetti collaterali.

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