Le slot machine finiscono al Tar
Primo ricorso contro Moena e Provincia: illegittimità e incostituzionalità. Il nostro appello ha superato le 2100 firme
TRENTO. Una delibera illegittima e una legge incostituzionale. Posa su queste basi il ricorso che è stato presentato al Tar da Euromatic (difesa dall’avvocato Busetti) contro il comune di Moena e la Provincia. Ed è solo il primo passo. Nei prossimi giorni i ricorsi al tribunale amministrativo potrebbero moltiplicarsi e riguardare le delibere delle amministrazioni comunali di Riva, Mezzocorona, Campitello di Fassa e Campodenno. Poi forse toccherà anche a quella di Trento ma prima è necessario che ci sia una delibera.
Il punto di partenza è la legge provinciale che ha stabilito che i Comuni possono adottare i provvedimenti necessari per limitare o evitare arrivo di nuove slot dando un limite minimo di distanza (300 metri) dai cosiddetti luoghi sensibili. Ne vengono indicati alcuni «in particolare» come scuole e case di cura, ma tutto il resto - e quindi anche il limite massimo di distanza - viene lasciato alle singole amministrazioni.
Fra le prime a muoversi c’è Moena che lo fa con due delibere ed è contro questa che pare il ricorso. Diversi sono i punti che vengono sollevati dall’avvocato Busetti. Si parte dalla violazione delle norme per la tutela della libertà d’impresa. «Questa norma - spiega il legale - prevede che Stato, Province e Comuni siano tenuti a valutare l’impatto delle iniziative legislative e regolamentari sulle imprese prima della loro adozione. Avrebbero dovuto quindi dovuto fare uno studio che non appare - per Moena - da nessuna parte. Poi abbiamo sottolineato come lo strumento utilizzato, la delibera, non sia quello corretto visto che le decisione prese riguardano l’aspetto urbanistico e secondo noi era necessario fare un piano territoriale con quindi la partecipazione della cittadinanza».
Per Moena poi l’applicazione dei criteri urbanistici - quindi i siti ove è possibile aprire locali pubblici - sommati a quelli del limite minimo di 300 metri, di fatto rendono impossibile dare vita a nuovi locali con slot machine.
Nel ricorso poi si tocca il concetto di concorrenza visto che i limiti valgono per slot machine e via dicendo ma non per altri giochi con esborso i denaro come il Lotto, il Gratta e vinci e via dicendo. Infine viene sottolineato un principio di incostituzionalità. La corte costituzionale - proprio in relazione ad una legge trentina - aveva detto che la questione «giochi» rientra nell’ordine pubblico che è competenza esclusiva dello Stato. Quindi la giunta provinciale non avrebbe titolo a legiferare
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