Lavis, la Tav esclusa dalla variante Prg
Approvato il documento contestato dalle opposizioni, che ricordano i progetti promessi: area sportiva e parcheggi Masere
LAVIS. I punti di vista diversi, sulla variante al piano regolatore di Lavis, adottata venerdì sera dopo una discussione fiume di più di tre ore, si possono descrivere scegliendo due immagini diverse. Da una parte la maggioranza, che a termine della seduta si ritrova nello studio del sindaco, per festeggiare e congratularsi. Dall'altra le minoranze, il cui pensiero si sintetizza con una frase pronunciata da Antonio Moser dell'Upt: «Se questo è il piano regolatore di qualcuno che, come il sindaco, ha passato una vita nell'urbanistica, è come se un enologo fosse orgoglioso di un vino diventato aceto».
L'opposizione, guardando al piano, pone l'attenzione innanzitutto su ciò che non c'è. O meglio: «Ciò che non c'è più». Lo fa ripescando una cartina realizzata nella campagna elettorale del 2010, e venerdì sera esposta, platealmente in consiglio. Si tratta di una proiezione del prg, con diverse foto a sottolineare quelli che, nel 2010, erano i progetti dell'amministrazione. Ebbene, sottolinea Franco Castellan (ViviLavis), tutto ciò che era stato promesso allora, per volontà o costrizione, è stato stralciato nella nuova variante. Qualche esempio? Non c'è più l'area sportiva ai Torbisi, addio ai parcheggi alle Masere, scompaiono aree residenziali previste. «Tutte le promesse elettorali sono andate a vuoto - spiega Moser - per onore, il sindaco dovrebbe dimettersi».
«Sono stati tolti gli scempi del 2010 – commenta Giancarlo Rosa (ViviLavis) – però ci si è accontentati di un coacervo d'interessi privati, manca una qualsiasi programmazione sul futuro, non c'è nulla per il bene comune. A questo punto, sarebbero bastate una serie di varianti puntuali: si sarebbe risparmiato tempo». Oppure, sottolinea invece il Pd, in questo tempo si sarebbe potuto fare una revisione completa del piano regolatore, non una semplice variante. Anche perché, dice Paolo Facheris, tutta l'operazione per la variante del Prg lavisano è costata in questi anni circa 950 mila euro. Dal canto suo, ovviamente, la maggioranza la pensa in maniera diversa. Il sindaco sottolinea innanzitutto la modifica cartografica del piano, che passa da una proiezione su un'ortofoto, ad un piano catastale: ciò porterà ad una semplificazione amministrativa, per tecnici e privati. In quanto alla lentezza dell'approvazione, la giunta spiega che negli ultimi anni la difficoltà maggiore è stata nel riuscire a stare al passo col costante mutamento delle leggi in capo all'urbanistica. Comunque, dicono, delle scelte politiche la variante al Prg le ha comunque. Ad esempio, non è stato incluso il percorso della Tav, come aveva chiesto la Commissione Urbanistica provinciale, secondo il nuovo progetto, con lo sbocco ai Sorni. «È un segnale politico – commenta l'assessore Roberto Piffer – un modo per far capire la nostra contrarietà al progetto, che riteniamo debba essere completamente rivisto». La sensazione è, comunque, che molti di questi temi (che qui abbiamo dovuto sintetizzare) terranno caldo il dibattito nei prossimi mesi, soprattutto alla vigilia delle elezioni.