La Tassullo firma gli sci di cemento

Una «chicca» del settore ricerca dell'azienda. Da applicare poi in edilizia


Giacomo Eccher


TASSULLO. Gli "sci di cemento" è l'ultima invenzione creativa del gruppo scientifico dei laboratori di Tassullo Materiali Spa per portare all'estremo di resistenza, flessibilità, torsioni e abrasione dei materiali, esattamente come accade per gli sci"veri". Materiali che poi saranno applicati nell'edilizia.

Il prototipo degli sci in cemento ha superato la varie prove e adesso sono una curiosità oltre che una prova provata della qualità del laboratorio diretto dal giovane ingegnere (tra l'altro proprio di Tassullo) Mauro Dalpiaz. Lunghezza 174 cm, larghezza sagomata da 12 a 7 cm ed un peso cadauno di 2,4 kg, gli sci di cemento difficilmente finiranno sul mercato degli articoli sportivi ma mai dire mai. «Lo scopo evidentemente non è quello sportivo o di divertimento sulla neve, ma questa tecnica può far crescere le garanzie di resistenza e flessibilità dei materiali che vengono impiegati in particolari situazioni: per questo l'esperimento è interessante», spiega Dalpiaz.

La ricerca e la sperimentazione, soprattutto nel campo delle malte speciali per il restauro storico di edifici è infatti la nuova frontiera della Tassullo. Nata nel 1909, per un secolo ha prodotto calce, poi, nel 2000, la svolta: ha iniziato a specializzarsi e ad investire in ricerca (3 milioni negli ultimi anni), stabilendo contatti con l'Enea (sismica), con la facoltà di ingegneria dell'Università di Padova (strutture), ed infine con l'Ateneo trentino (ambiente) con l'obiettivo di creare prodotti destinate ad utilizzi speciali: dal restauro al consolidamento, alla bioedilizia.

Oggi il gruppo conta oltre 200 dipendenti ed attività diversificate con 4 stabilimenti in Italia (Tassullo, Mollaro, Solferino (Mantova) ed Ozzano Monferrato (Alessandria) ed un'unità produttiva a Bucarest costruita nel 2009 (14 milioni d'investimento). Sul campo del restauro l'azienda si è guadagnata sul campo una leadership nel campo del restauro storico-architettonico, sia per la sua capacità d'analisi, sia per i suoi prodotti. Tra gli interventi maggiori il restauro di parte dell'Arena di Verona, il consolidamento di 9 chiese e del Forte Spagnolo dell'Aquila (dopo il terremoto), il recente progetto di restauro della cinta muraria di Padova ed il grande cantiere per riportare allo stato originale il colonnato del Bernini in Piazza San Pietro.

«Non è un caso, insomma, se Tassullo ha un propri laboratori con chimici, fisici, ingegneri dei materiali ed un esperti di restauro e storia dell'arte, i quali, grazie alle complesse analisi del centro di ricerche di Tassullo, sono in grado di "costruire" prodotti speciali grado di legarsi, senza dar luogo a fenomeni di rigetto, con le caratteristiche della muratura di volta in volta trattata», fa notare l'amministratore delegato Stefano Odorizzi.













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