«La sofferenza? Non essere creduti»
Acciaierie di Borgo, il direttore Berlanda parla dopo l'assoluzione dell'Appa
TRENTO. «La nostra sofferenza è stata di non essere creduti. Mettere in discussione i dati forniti da una struttura tecnica crea a quella struttura un grave danno di credibilità». Fabio Berlanda, direttore dell'Agenzia per l'ambiente, misura le parole dopo la sentenza che ha assolto i suoi tecnici nella vicenda delle acciaierie di Borgo Valsugana. Oggi all'Appa si tira un sospiro di sollievo. Ma l'ultimo anno è stato tutt'altro che facile. Non c'è vittimismo nelle parole dell'ingegner Berlanda. «Al nostro interno - racconta - eravamo sereni, fiduciosi nel nostro lavoro, e il rapporto tra colleghi non ha vacillato neanche per un attimo. Ma soffrivamo la distanza tra il dato reale delle analisi, che venivano eseguite da macchinari e non da uomini, e il fatto poi di comunicare questi risultati a persone che non ci credevano. E siccome in quanto struttura tecnica è nostro obbligo fornire i dati ambientali, può immaginare quanto questo ci sia pesato». «Dalla nostra - prosegue Berlanda - abbiamo avuto sempre la fiducia da parte della giunta provinciale, che anzi ci ha affidato campagne straordinarie di analisi dei valori di inquinamento. Ma per mesi è apparsa un'immagine di noi che sapevamo non corrispondere alla realtà, indipendentemente che a rappresentarla fosse un comitato, una forza politica o un articolo di giornale». «Ricordo che le analisi sono fatte da macchine, non da uomini, e metterle in discussione significa minare la credibilità di una struttura tecnica che non ha altri fini se non fornire i dati che le vengono chiesti». Su questo danno di immagine ha insistito il presidente della Provincia Lorenzo Dellai commentando la notizia dell'assoluzione dei tecnici Appa: «C'è stata una campagna di denigrazione da parte di ciarlatani. Nei residenti della zona si è creato uno stato di allarme ingiustificato, che ha danneggiato la Valsugana e tutto il Trentino. E ora chi paga?». Gli ha fatto eco il vicepresidente Alberto Pacher: «Abbiamo assistito a un processo di delegittimazione del sistema di controlo dell'Appa, che invece è una struttura di garanzia della comunità».
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