La scure provinciale sui vigili
Preoccupato Andreatta: «Dopo l'entusiasmo risorse dimezzate»
TRENTO. La "longa manus" della Provincia si è infilata anche nelle tasche dei vigili urbani. Calano i soldi e, a cascata, il personale negli uffici, sulle strade e sulle piste. Allarmato il sindaco Alessandro Andreatta: «La copertura provinciale del Progetto sicurezza è passata dall'80% al 40%». Un progetto «lanciato con tanta euforia» da Piazza Dante e che ora si è arenato nelle secche della crisi. «Siamo già a metà delle risorse precedenti», constata Andreatta. «Ora bisognerà capire cosa fare. Ci dicano che intenzioni hanno».
Il punto della situazione, sotto l'aspetto operativo, lo fa il comandante della polizia municipale, Lino Giacomoni. «Il Progetto sicurezza nacque nel 2002 per dare a tutti gli ambiti territoriali la copertura necessaria», afferma. «Il contributo provinciale era di 1,7 milioni l'anno, ora siamo scesi a un milione e 100». In un quadro complessivo profondamente mutato per tutti, è necessario fare di necessità virtù. Risparmiando dove si può, senza intaccare gli ambiti più delicati. «Abbiamo adottato una riduzione dei servizi sul territorio, soprattutto di quelli pagati dal Progetto», spiega Giacomoni.
«I notturni dalla mezzanotte alle 6 (rilevamento dei sinistri stradali, controlli per prevenire la guida in stato di ebbrezza, verifica sugli orari di chiusura di pub e locali pubblici) sono stati dimezzati, passando da due a uno solo a settimana; i serali fino all'una di notte restano invariati dal lunedì al sabato, con due pattuglie in servizio, mentre si scende a una macchina sola la domenica». Non solo. C'è da considerare anche il fronte Bondone: «Abbiamo assottigliato i servizi per la stagione invernale: la squadra è stata ridotta di un vigile al giorno. Stiamo ridimensionando anche i viabilisti sulla montagna».
Basta così? «Per adesso sì - risponde il comandante - anche perché abbiamo perso 15 agenti in un anno e mezzo. Il totale è di 156: siamo tornati ai livelli precedenti l'avvio del Progetto». Inutile negare che vi sia apprensione, soprattutto guardando al futuro. «Si lavora comunque per garantire il massimo dei servizi pur in un contesto di contrazione della spesa, che è generalizzato. Rimane una buona copertura diurna con i presìdi dei vigili del quartiere». Attenzione: i servizi di controllo del territorio nelle aree interessate dalla microcriminalità sono immuni dalla scure provinciale. «Piazza Dante e le vie limitrofe sono ben presidiate», precisa Giacomoni. «Il servizio interforze con polizia, carabinieri e Finanza vede coinvolte 4 persone appiedate dalle 18 alle 24, quattro giorni a settimana».