La ricostruzione dei boschi parte con tre progetti pilota 

A un anno dalla tempesta Vaia. Paneveggio, Bedolpian e Pampeago: le aree con funzioni diverse dove la Provincia studierà le tecniche per la ripresa del bosco. Serve un Piano Foreste



Trento. La ricostruzione delle foreste del trentino partirà da tre progetti pilota, in tre diverse aree: paneveggio, bedolpian (nei pressi di baselga di piné) e pampeago. è qui - in alcune delle zone più colpite dalla tempesta vaia - che la provincia di trento vuole sperimentare le tecniche di riforestazione che poi saranno applicate in altre zone forestali danneggiate dal maltempo. ma la riforestazione non riguarderà comunque tutti i 20 mila ettari schiantati dal vento, considerato che in alcune situazioni non è previsto alcun intervento: ad esempio nelle zone in cui l’intervento sarebbe estremamente complicato e costoso (per la difficoltà di raggiungere le aree oppure per la pendenza dei versanti) ma anche nelle aree in cui le macchie di alberi schiantati sono circoscritte (circondate da foresta sana) e quindi è buona la possibilità che il bosco possa riprendersi in tempi brevi secondo le dinamiche naturali.

Le tre aree

Le tre aree individuate dalla Provincia hanno in comune gli ingenti danni provocati dal maltempo, ma si tratta di situazioni molto diverse. A Paneveggio il cantiere pilota riguarda una foresta demaniale - 28 ettari di superficie, in località Costa delle Formie - che è stata scelta come rappresentativa delle aree vocate alla produzione di legname. Ma non solo: poiché si tratta di un bosco vicino ad una strada ad alta frequentazione turistica il bosco di Paneveggio ha anche una funzione paesaggistica.

La seconda area di intervento ha invece una vocazione prevalentamente ricreativo-paesaggistica: si tratta del bosco di Bedolpian (a poca distanza da Baselga di Piné), molto frequentato dai turisti, dove i tecnici della Provincia di Trento interverranno su circa 20 ettari di foresta tenendo conto soprattutto delle ripercussioni sul paesaggio. Infine a Pampeago l’intervento pilota riguarda un’area dove le foreste hanno un ruolo fondamentale per la protezione delle valanghe. In quest’area di 9,5 ettari (dove il legname è stato asportato anche con l’aiuto di un elicottero) l’intervento prevede il trapianto di nuovi abeti in tempi brevi, ma anche la posa di protezioni paravalanghe che - in attesa della crescita delle piante - possano sostituire gli alberi nella funzione di trattenimento della neve al suolo. L’area in questione (dove saranno sperimentate le tecniche di riforestazione sui pendii a rischio di frane e valanghe) è in prossimità della partenza di Pampeago del comprensorio sciistico del Latemar.













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