La Provincia sconfitta dai precari in Tribunale

TRENTO. La Provincia ha perso il primo round in Tribunale contro i precari che chiedono il riconoscimento degli scatti di anzianità. Ma non si dà per vinta, tanto che la giunta ha dato mandato, con...



TRENTO. La Provincia ha perso il primo round in Tribunale contro i precari che chiedono il riconoscimento degli scatti di anzianità. Ma non si dà per vinta, tanto che la giunta ha dato mandato, con delibera approvata durante l’ultima seduta di venerdì, all’ufficio legale di impugnare in appello la sentenza del giudice del lavoro cdhe il 28 giugno ha dato ragione ai precari.

La causa è partita ben sette anni fa. Con deliberazione del 18 novembre 2011 la Giunta provinciale stabiliva di resistere al ricorso promosso da alcuni precari d avanti al Tribunale di Trento - Sezione Lavoro, peraccertare l’illegittimità/nullità delle clausole che ponevano il termine ai contratti stipulati dai ricorrenti e accertare e dichiarare il diritto dei ricorrenti al riconoscimento ai fini giuridici ed economici dell’anzianità maturata nei servizi non di ruolo prestati.

Con la medesima delibera la Giunta provinciale affidava la rappresentanza e la difesa della Provincia all’avvocatura. Con sentenza pubblicata in data il 22 giugno 2018, appellabile fino al 22 dicembre 2018 il Tribunale di Trento ha accolto il ricorso, condannando la Provincia Autonoma di Trento al pagamento delle differenze retributive e delle spese di giudizio. La giunta ritenendo non fondati i motivi che stanno alla base delle suddette sentenze, spropone l’impugnazione delle stesse davanti alla Corte d’Appello di Trento – Sezione Lavoro, affidando la rappresentanza e la difesa sempre all’avvocatura provinciale. Non è la prima volta che i precari, soprattutto quelli della scuola, vincono contro la Provincia, soprattutto a causa dei molti rinnovi dei contratti a termine e per il riconoscimento degli scatti di anzianità.













Scuola & Ricerca

In primo piano

l'allarme

Trento, il carcere scoppia. Aumentano anche le detenute

La garante provinciale Antonia Menghini: “Raggiunte più volte le 380 presenze”. Preoccupa pure la carenza dell'organico, in particolare di agenti di polizia penitenziaria. Nell'ultimo anno nella casa circondariale di Trento sono diminuiti gli atti di autolesionismo