La mamma lo denuncia e lo fa licenziare
L'uomo godeva di permessi per accudire il padre. Ma per la donna non lo faceva
TRENTO. Fino a qualche mese fa, poteva dire di essere fortunato. Un cinquantenne trentino dipendente di una società a partecipazione pubblica aveva un lavoro, una casa e una famiglia. Peccato che nel volgere di poco tempo abbia perso tutto o quasi. la madre lo ha denunciato per truffa e maltrattamenti e gli ha anche fatto perdere il lavoro denunciandolo all'azienda presso la quale era impiegato. Lo ha accusato di aver abusato dei permessi chiesti per accudire il padre che è invalido all'80 per cento. L'azienda, dopo aver ricevuto la lettera, ha licenziato in tronco il dipendente per giusta causa a inizio dicembre, adducendo come motivazione la rottura del rapporto di fiducia.
Il lavoratore ha impugnato il licenziamento e a fine dicembre ha ottenuto il reintegro. L'azienda, però, ha presentato reclamo, sempre in sede cautelare. Il giudice Beghini ha deciso alla vigilia di Pasqua accogliendo il reclamo. Adesso, così, il lavoratore è a casa licenziato. Nel frattempo, il padre gli ha anche revocato la donazione della casa in cui viveva. Così l'uomo adesso si ritrova senza casa e senza lavoro. La storia ha inizio a maggio dello scorso anno. L'uomo chiede alla sua azienda di poter beneficiare dei permessi retribuiti, tre giorni al mese, per poter accudire il padre che è gravemente invalido. Già poche settimane dopo, però, scoppia una lite tra l'uomo e i suoi tre fratelli per l'uso di un cortile interno.
La situazione si deteriora nel corso dell'estate. Durante la vendemmia, lo scorso autunno, c'è un litigio con la madre. Poi la donna, in ottobre, non lo fa più entrare in casa per accudire il padre. A questo punto, l'uomo rinuncia ai permessi. Troppo tardi perché, nel frattempo, sua madre lo ha denunciato per maltrattamenti, truffa e lesioni. Parte un'indagine penale. Ma la mamma dell'uomo, non paga, scrive anche al suo datore di lavoro spiegando che l'uomo durante i permessi non accudisce il padre. da qui la truffa.
L'azienda lo licenzia agli inizi di dicembre. L'uomo fa ricorso in via d'urgenza e ottiene il reintegro. Poi denuncia anche la madre per ingiurie e la donna, davanti al giudice di pace, si scusa. Poco dopo, a dimostrazione che c'è una discussione di natura patrimoniale, il padre dell'uomo revoca la donazione della casa che gli aveva fatto anni addietro. Alla vigilia di Pasqua, però, arriva la doccia gelata per il lavoratore. Il giudice del reclamo ha accolto la tesi dell'azienda e ha confermato il licenziamento annullando il reintegro.