La lingua nonesa nella vita quotidiana
Monumentale lavoro di ricerca nel libro di Brentari e Ferrai
SMARANO. Noneso (inteso come dialetto o meglio come lingua ladina, a dirla con Caterina Dominici) alla riscossa almeno in edicola con una serie di pubblicazioni che ne rilanciano l’uso e sopratutto la conoscenza di parole un tempo di uso comune ed ora praticamente sconosciute. L’ultima fatica letteraria in ordine di tempo nel settore arriva da Smarano con “El nòs nònes”, un volume me di quasi 350 pagine a colori curato a quattro amni da Giorgio Brentari e Alcide Ferrai. Il sottotitolo è “Oggetti, ricordi parole di un tempo nella nostra val di Non” e riassume l’obiettivo del libro che viole essere una vera testimonianza per tutte le generazioni future.
Per realizzarlo infatti – come spiega Alcide Ferrari che Smarano lo conosce davvero avendo fatto per 25 anni il messo - inserviente per il Comune – è stato sostanzialmente coinvolto tutto il paese ma in particolare le famiglie e le persone adulte. «Questo libro descrive, per immagini, la storia dell’umanità di Smarano ma vorrei dire direttamente o indirettamente di tutta la valle di Non e probabilmente anche di tanta altra parte del Trentino. Esso infatti ci fa rivivere i tempi delle generazioni passate e il trascorrere della vita, il ritmo delle giornate di un tempo vissute i casa o in campagna, con attrezzi e suppellettili che si sono via via perduti nell’uso comune, e quindi anche nel vocabolario» - scrive Caterina Dominici nella prefazione. L’ex consigliera provinciale non manca poi di sottolineare l’importanza del vocabolarietto che i due autori hanno raccolto in oltre cento pagine nella seconda parte con nomi e modi di dire nonesi con l’inflessione della sponda sinistra Anaunia (alcune addirittura solo di Snmarano) come l’evidenza di radici comuni con tutto il resto della valle. «Una prova provata che stiamo parlando di una vera lingua che è patrimonio di tutta la valle di Non dove cambiano i dittonghi ma non la sostanza di koinè di base», - conclude la Dominici che vede in questo nuovo volume l’ideale proiezione sul territorio del recente vocabolario noneso – italiano e italiano – noneso dato alle stampe dell’Accademia della lingua nonesa ladina per i tipi dell’Editore Francisci di Abano Terme.
Tornando al libro, la ricerca è presentata per temi iniziando dalla casa contadina, la cucina, la camera la letto, il gabinetto ... per arrivare già fino alle professioni con i lavori femminili (massaie) e maschili del ferro, del legno, per concludere con l’attività principale del passato, la coltivazione dei campi e un capitolo finale sui passatempi e giochi di una volta. Di ogni oggetto non solo viene ricordato il nome noneso (e italiano, se esiste) ma anche a cosa serviva e quindi la sua rappresentazione fotografica. Davvero un gran lavoro che il quale gli autori, come scrive Giorgio Brentari, roveretano di nascita ma con le radici a Smarano, si sono ispirati all’opera di padre Enrico Recla (1913 – 1998) ed al suo libro “Smarano notizie storiche” edito nel 1989 dagli Artigianelli di Trento. (g.e.)