La Juventus è campione d’Italia
Con la sconfitta della Roma a Catania i bianconeri sono matematicamente vincitori dello scudetto
TRENTO. La Juventus è campione d'Italia. La squadra di Antonio Conte ha conquistato il terzo scudetto di fila, il 30/o, senza scendere in campo: a dare la certezza il ko della Roma, sconfitta 4-1 a Catania. I bianconeri, che domani giocano con l'Atalanta, a quota 93 punti e con 3 gare da giocare sono irraggiungibili dai giallorossi fermi a 85.
93 punti in 35 partite, 17 vittorie su 17 in casa e la concreta possibilità di arrivare a quota 100 punti, stabilendo il nuovo record assoluto della Serie A. Numeri incredibili, numeri necessari alla Juventus di Antonio Conte per conquistare il terzo scudetto consecutivo al cospetto di una Roma che si è rivelata avversario temibile, oltre ogni aspettativa. Per i torinesi, scattati a settembre dai blocchi di partenza con i favori del pronostico grazie agli arrivi di giocatori come Llorente e Tevez, il compito non appariva comunque semplice: se vincere non è mai facile, ripetersi è ancora più difficile. Farlo per due volte, poi, è quasi impossibile, tanto che i bianconeri non riuscivano nell’impresa di laurearsi per tre volte di fila campioni d’Italia da 80 anni, quando furono capaci di vincere 5 scudetti consecutivamente a cavallo degli anni ’30. Fin dalle dichiarazioni di inizio stagione, Conte aveva focalizzato l’attenzione su questo obiettivo, la cui riuscita ha fatto entrare lui, i giocatori e la dirigenza di Corso Galileo Ferraris dentro i libri dei record e della storia bianconera.
La cavalcata dei campioni d’Italia, nonostante le pochissime battute d’arresto, non è stata tuttavia delle più agevoli. Anzi, più che una corsa, quella dei bianconeri è stata una vera e propria rincorsa verso la lepre Roma, capace di stupire tutti dopo due annate nere e di vincere le prime 10 partite della stagione, costringendo la Juventus a inseguire fin da subito. Dopo le prime due vittorie stagionali contro Sampdoria e Lazio (battuta anche nella Supercoppa Italiana) , è l’Inter del nuovo corso Mazzarri a fermare sull’1-1 i piemontesi, frutto delle reti a distanza ravvicinata di Icardi e Vidal. La marcia della Juve riprende immediatamente la settimana dopo in casa con l’Hellas Verona, in una gara risolta da un colpo di testa di Llorente, che segna il suo primo gol in bianconero dopo un inizio difficile e che da lì in poi diventerà elemento imprescindibile nello scacchiere tattico di Conte. I campioni d’Italia riescono a tenere il passo della Roma anche nelle successive giornate, ottenendo due vittorie tanto importanti quanto sofferte in casa del Chievo e nel derby con il Toro, risolto da un tocco a distanza ravvicinata di Pogba dopo la traversa colpita da Tevez, partito in posizione di fuorigioco. Contro il Milan di Allegri arriva l’ennesima prova di forza dei campioni d’Italia, che reagiscono al gol di Muntari iniziale vincendo con merito 3-2. Ha dell’incredibile invece quanto succede nell’ottava giornata: la Juventus domina per 60 minuti al ’Franchì con la Fiorentina, ma nell’ultima mezzora i viola si scatenano letteralmente e ribaltano la partita vincendo 4-2 trascinati dal loro condottiero Giuseppe Rossi. La trasferta di Firenze si rivela un casuale incidente di percorso per la truppa di Conte, che nei successivi incontri con Genoa e Catania mantiene il distacco di 5 punti dalla capolista Roma.
Se il cammino in campionato non desta preoccupazioni, ben diverso è l’andamento in Champions League: inserita nel girone con Copenaghen, Real Madrid e Galatasaray, la Juventus pareggia con i danesi e i turchi, e ottiene un punto dal doppio confronto con gli spagnoli, trovandosi con le spalle al muro nelle ultime due giornate. Intanto in Serie A i piemontesi continuano la loro rincorsa espugnando il Tardini di Parma ancora con un gol decisivo di Pogba, dopo un invenzione da fuori area di Quaglierella sfortunato nel colpire la traversa. Nella 12/a giornata di Serie A si arriva al primo vero e proprio spartiacque stagionale: la Juventus infatti schianta con un secco 3-0 il Napoli confermando di essere ancora la squadra da battere e si avvicina a un solo punto dalla Roma, che dopo 10 vittorie consecutive ha raccolto solo due pareggi contro Torino e Sassuolo. Nel mese di dicembre i campioni d’Italia ingranano la quinta, ottenendo bottino pieno con 4 successi su 4 in campionato. Se Llorente risolve in pieno recupero la pratica Udinese, più agevoli si rivelano le vittorie con Bologna, Sassuolo e Atalanta, che consentono ai bianconeri di ritrovare la vetta della classifica prima della sosta natalizia, anche perché prosegue il periodo di appannamento della squadra di Garcia, che chiude l’anno al secondo posto a 5 punti dalla Juve. La Juve ’monstrè della Serie A non è però altrettanto efficace al di fuori dei confini italiani. I campioni d’Italia salutano infatti anzitempo la Champions League uscendo nel peggiore dei modi nell’ultima sfida decisiva con il Galatasaray. Alla squadra di Conte sarebbe bastato un pareggio, invece la rete di Sneijder a cinque minuti dalla fine ha ’retrocessò i piemontesi all’Europa League.
Alla ripresa dopo la sosta natalizia, la Befana porta in dote l’atteso scontro diretto tra le due prime della classe, a Torino: i bianconeri liquidano i giallorossi con un netto 3-0, diventano campioni d’Inverno e spiccano il volo, portandosi a +8 in classifica e ridimensionando al tempo stesso le ambizioni di titolo della squadra di Garcia. L’undici di Conte passeggia anche in casa del Cagliari (1-4) e batte tra le mura amiche la Sampdoria (4-2) al termine di una partita divertente e combattuta. La gara, oltre altre a confermare l’inviolabilità dello Juventus Stadium fa segnare anche un piccolo record: mai infatti il club di Corso Galileo Ferraris aveva vinto 12 gare di fila in campionato. Tre giorni dopo i torinesi escono anche dalla Coppa Italia perdendo di misura con la Roma, che si prende la rivincita dopo lo scontro diretto perso e si guadagna un posto in semifinale grazie a una rete di Gervinho. La striscia di vittorie consecutive dei campioni d’Italia si ferma sempre all’Olimpico, ma contro la Lazio. La Juve va sotto nel primo tempo e rimane in dieci per l’espulsione di Buffon, ma nella ripresa reagisce e coglie un buon pareggio frutto di un gran gol di testa in torsione di Llorente, ormai indispensabile insieme al compagno di reparto Tevez. Lo Juventus Stadium risulta fatale anche all’Inter, che perde 3-1 non riuscendo a ripetere la prestazione dell’andata.
Nella giornata successiva la ’sorpresà Hellas Verona rallenta la corsa dei ragazzi di Conte: una doppietta di Tevez dopo venti minuti sembra spianare la strada ai bianconeri, ma nella ripresa prima Toni poi Gomez, in pieno recupero, fanno esplodere Mandorlini e il Bentegodi che coglie un insperato 2-2. La Roma però non va oltre lo 0-0 nel derby, così i distacchi restano invariati. Un vero rimpianto per i giallorossi, anche perché da lì in poi la Juventus non si fermerà più, nonostante il pesante doppio impegno Europa League-campionato. I piemontesi infatti centrano 7 successi consecutivi, molti dei quali sofferti, e per questo ancora più importanti, come la vittoria del derby con il Torino (griffata Tevez) o quella in casa del Genoa, arrivata a pochi minuti dalla fine grazie a un calcio di punizione di Pirlo. Nonostante un primo tempo difficile i bianconeri poi espugnano anche San Siro contro il Milan (0-2), e ’vendicanò la sconfitta dell’andata con la Fiorentina, battendola prima in campionato con un eurogol di Asamoah e poi estromettendola agli ottavi di finale di Europa League (in precedenza i bianconeri avevano eliminato i turchi del Trabzonspor). La Juventus interrompe anche la striscia di risultati utili del Parma, imbattuto da 17 turni, vincendo 2-1 allo Juventus Stadium con una doppietta di Tevez, sempre più leader di questa squadra, e scrivendo il nuovo record di successi interni consecutivi, staccando il Torino ’75-76 fermo a quota 15. I bianconeri arrivano ad avere anche 14 punti di vantaggio sulla Roma seconda, ma nel giro di una settimana si ritrovano con un margine di ’solì 8 punti dopo il ko con il Napoli, con gli azzurri che infliggono la seconda sconfitta in campionato ai campioni d’Italia, e il concomitante successo dei giallorossi nel recupero con il Parma. Nel rush finale però la Juventus continua il suo percorso senza sbavature e non concede alla Roma possibilità per ridurre il gap. Una doppietta di Llorente stende il Livorno, con lo stesso punteggio la squadra di Conte espugna Udine. Nel frattempo in Europa League la Juve prevale nel doppio confronto con il Lione e si guadagna la semifinale con il Benfica, con l’obiettivo della finale in programma proprio a Torino. La Juve arriva a questo appuntamento sempre con 8 punti di vantaggio dopo il successo ottenuto col minimo sforzo sul Bologna (1-0) e in rimonta in casa del Sassuolo (3-1), vittorie che permettono ai bianconeri di concentrarsi totalmente sull’Europa, dato che il campionato ormai è in cassaforte. La sfida con i portoghesi però si rivela amara perché i campioni d’Italia, dopo aver perso di misura a Lisbona, non vanno oltre lo 0-0 tra le mura amiche, non riuscendo per la prima volta in stagione a segnare di fronte al proprio pubblico. Bastano pochi giorni tuttavia all’ambiente bianconero per consolarsi: la Juve infatti conquista aritmeticamente il proprio terzo scudetto di fila senza neanche scendere in campo, dato che la Roma crolla sul campo del Catania 4-1 e resta a 8 punti di distacco a due giornate dalla fine, rendendo ininfluente il risultato della sfida tra la squadra di Conte e l’Atalanta. La festa così può iniziare.